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150 anni di Alezio: storia, aneddoti e programma della cerimonia ufficiale

a cura di Massimiliano Dei Sommi

Bella Alezio, imbalsamata dagli aulenti aranci in fior, che su un poggio incoronata da un’aureola di splendor.” Questi sono i primi versi dell’Inno ad Alezio composto da Agostino Cataldi intorno al 1924. Un inno che esalta la città di Alezio tra bellezza e storia. Proprio così, come allora, Alezio, dalla sua posizione strategica sul mare, è contornata da tanta bellezza, in particolar modo dagli aranceti.

Quest’anno ricorrono i 150 anni, da quando questa città assunse il nome di ALEZIO. Ma prima di arrivare a questo, facciamo un salto indietro nel tempo e riscopriamo le origini di questa meravigliosa cittadina. Viene fondata dai Messapi intorno al IX secolo a.C. C’è chi narra sia stato il re cretese Lizio Idomeneo, il quale dopo la guerra di Troia, giunse qui nel Salento e diede il nome di AΛΙXΙAC.

Di questo importante centro Messapico e poi romano con il nome di ALETIUM, ne parlano diversi storici. Ad esempio Strabone, Plinio il Vecchio, Tolomeo, fino a giungere ai più moderni Bartolomeo Ravenna e l’Abate Nicola Maria Cataldi (1782-1867). Quest’ultimo scrisse nel 1841 l’ALETIO ILLUSTRATA. Dopo il fiorente periodo messapico e romano, la città vide il suo declino dopo varie incursioni e distruzioni.

Il ruolo cruciale di Santa Maria della Lizza.

Intorno al XIII secolo venne costruita, sull’ex acropoli della città messapica, la Chiesa di “Sancta Maria de’ Cruciata” (in località Alicia), ovvero Santa Maria della Lizza. Attorno a questa chiesa iniziò a svilupparsi negli anni un piccolo agglomerato di case. Tale luogo veniva denominato sulle carte geografiche come “Santa Maria della Lizza” o semplicemente “La Lizza”. Nel tempo assunse anche il nome di “Casal d’Alezio” e de “Li Picciotti”.

Nel 1715 il gallipolino Carlo Antonio Coppola, concede, in enfiteusi, un suo podere “sotto l’Alizza per costruirvi casamenti“, seguito, nel 1796, da Francesco Alemanno, detto Picciotto, che concedeva alcuni suoi terreni per “ampliare il villaggio con nuove costruzioni“. Divenendo così, via via, sempre più grande, il 30 Gennaio 1854, con Regio Decreto del Re Ferdinando II di Borbone, divenne Comune autonomo, distaccandosi da Gallipoli e mantenendo il nome di “VILLA PICCIOTTI”.

Tra leggenda e realtà questo curioso nome, con il quale ancora oggi vengono riconosciuti, dopo quasi 200 anni, gli abitanti di Alezio, ossia PICCIUTTARI. Comune sentir dire da qualcuno più avanti negli anni… “Te addhru sinti ciò? … Te Li Picciotti!”. Come anche: “Addhru abiti? … Sotta a’ Raona!”. Ma questa è un’altra storia…

Alcuni affermano che Villa Picciotti sia dovuto proprio all’Alemanno detto appunto Picciotto. Altri invece dicono abbia origini siciliane poiché negli anni si erano insediate diverse famiglie provenienti dalla Sicilia. Infatti i padri, dopo una giornata di duro lavoro, facendo ritorno a casa dalla vicina Gallipoli, erano soliti dire sto tornando “ALLI PICCIOTTI” ossia dai figli.

150 anni di Alezio: inciso nella memoria il 1° luglio 1873.

Nel 1841 Nicola Maria Cataldi, nel suo libro, al capitolo XV, fa notare che è bene che Villa Picciotti (già definita quando ancora era frazione di Gallipoli) riprenda l’antica denominazione di ALETIO. Qui di seguito riporto il passo: “Pare or dunque per l’esposte ragioni, che non più le convenga il nome recente, oscuro ed insignificante di Picciotti. Se questa villa occupa il sito dell’antica distrutta Aletio, siccome si è di già dimostrato, e se risorge più bella sulle rovine della distrutta città, poi ogni ragion vuole, che riprenda l’antico nome di Aletio, o Aletia, al pari di tante altre città, che una volta atterrate e distrutte, e poscia riedificate nel medesimo sito, ha un conservato sempre e ritenuto l’antica denominazione, che ricorda la memoria e le gesta gloriose de’ primi abitatori che l’occupavano.

Finalmente, dopo anni e anni di pratiche amministrative ed eraldiche, post Unità d’Italia, Vittorio Emanuele II, con Regio Decreto del 1° Luglio 1873 concesse il nome di ALEZIO, ricordando il nome dell’antica città messapica AΛΙXΙAC. Nello stemma civico, concesso con decreto del Presidente della Repubblica del 15 dicembre 1981, è presente un’araba fenice che risorge dalle proprie ceneri, con in basso l’antico nome AΛΙXΙAC e il motto in latino “POST FATA RESURGO”, ovvero “risorgo dopo destini avversi”, proprio così, l’antica Alezio, dopo secoli, è risorta dalle proprie ceneri.

Corsi e ricorsi storici li definiva Gian Battista Vico nel ‘700. Ebbene, dopo secoli di vicissitudini varie, Alezio, avendo dato i natali a Gallipoli, l’antica ANXA, ossia il porto della città messapica Alixias, proprio a Gallipoli fu assoggettata per molti decenni, fino a distaccarsi nel 1854. Così gioiosi e orgogliosi di questo importante anniversario per la comunità aletina, il 9 Luglio, l’Amministrazione Comunale celebrerà questo avvenimento con un evento culturale presso la Necropoli Messapica sita in via Monte d’Elia, extra moenia.

150 anni di Alezio: gli appuntamenti di domenica 9 luglio.

Si inizierà dalle 21:30 con la presentazione del nuovo gonfalone del Comune di Alezio con l’intervento del Sindaco Dott. Andrea Vito Barone e dell’Assessore alla Cultura Avv. Fabiola Margari, dopodiché ci sarà un breve excursus storico – culturale riguardo il nome di Alezio.

A seguire vi sarà l’esibizione de “LE 13” ed il loro viaggio sonoro INSPIRATION, un trio di chitarriste che delizieranno la serata con brani riletti in chiave jazz, latina e tango. Saranno accompagnate da una cantante e da una coppia di ballerini. Questa serata musicale dal titolo: “?????? ???? ????????……? ????????”, rientra in un progetto artistico in collaborazione con i Comuni di Sannicola e Tuglie.

Un Festival che mescola i colori e l’anima di Alezio, Sannicola e Tuglie. Note Jazz per tre serate all’insegna della musica di altissimo livello con artisti di spicco. Tre concerti live, in altrettante location, per far conoscere e apprezzare tre tra i più bei Borghi del Salento. E ricordare degnamente i 150 anni di storia di Alezio.

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