ARTE & SALENTO

Nuzzo Barba da Galatina: il suo prezioso mausoleo a Conversano

a cura di Vanessa Paladini

Il mausoleo di Giulio Antonio I Acquaviva d’Aragona, nella chiesa di S. Maria dell’Isola a Conversano, fu realizzato da Nuzzo Barba da Galatina attorno al 1523 in pietra policroma. È l’ultima opera nota dello scultore che morirà verosimilmente durante o poco dopo la sua realizzazione. L’educazione artistica di matrice adriatica è evidente nel pulpito semicilindrico collocato nella chiesa conversanese, databile tra il 1481 e il 1505, data la presenza dello scudo araldico di Andrea Matteo III Acquaviva d’Aragona inquartato con quello della prima moglie, Isabella Todeschini, retto da due putti.

La costruzione del monumento funebre Acquaviva – Orsini del Balzo non avvenne subito dopo la morte del conte (1481). Si realizzò quarant’anni più tardi, come si apprende dal testamento del figlio del conte, Andrea Matteo III. La peculiarità del mausoleo risiede nell’accoppiare pittura e scultura. Per la storica dell’arte Clara Gelao, il monumento sarebbe più simile a un «grandioso polittico in pietra» che ad un sepolcro.

Nella trabeazione del mausoleo dei putti sorreggono festoni di fiori e frutta, mentre nel registro superiore del mausoleo conversanese, le statue si accampano in uno spazio finto, reso prospetticamente. I coniugi, vestiti con saio francescano, sono distesi sul letto funebre, accompagnati solo da angeli reggicortina. Alla base del monumento sono poste, invece, le gigantesche Virtù Cardinali, rese con capigliatura gonfia e riccioluta.

BIBLIOGRAFIA: C. GELAO, L’attività di Nuzzo Barba da Galatina a Conversano e le influenze veneto – dalmate nella scultura pugliese del Rinascimento, in Saggi e Memorie di storia dell’arte, Firenze 1988, Vol. XVI

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