ARTE & SALENTO

Tesori subacquei a Porto Cesareo: quali sono?

a cura di Annairis Rizzello

Credi di conoscere i posti più belli di Porto Cesareo? Se la tua risposta è sì, ti sbagli! La parte più bella di questa piccola cittadina è nei tesori subacquei. Sono poche le persone privilegiate che ne possono godere a pieno facendo delle escursioni nelle profondità del mare. Ma questo, fortunatamente, non è l’unico modo.

Aziende del territorio sono attrezzate con barca con carena trasparente per far vedere ai turisti, ma anche ai residenti, le bellezze che sono custodite. Siamo ancora più fortunati perché grazie al nostro mare cristallino tutto ciò è visibile anche ad occhio nudo. Se sei residente o in visita a Porto Cesareo, non puoi andar via senza aver visto alcuni dei principali punti di interesse subacqueo.

In cima alla lista ci sono 5 colonne greco-romane, situate in località Torre Chianca (o di Santo Stefano). Sono adagiate sulla sabbia a 5 metri di profondità in seguito ad una tempesta che fece affondare la nave che le trasportava. Di fronte alla suddetta torre si trova un’isola, di particolare interesse naturalistico perché solo lì nidifica il gabbiano Corso. Ma è rilevante anche perché veniva utilizzato come bersaglio dagli Stuker tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. Si possono vedere ancora oggi i crateri provocati dall’impatto delle bombe di cemento.

Tesori subacquei: dalle colonne greco – romane alla grotta de “Il Camino”.

Poco fuori l’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, giace sul fondo del mare il relitto del Neuralia che è ricco di storia, dato che la nave ha partecipato alla Prima, alla Seconda Guerra Mondiale e allo sbarco in Normandia. La vicenda del Neuralia si concluse il 1° maggio del 1945, all’altezza di Torre Inserraglio, quando dirigendosi a Taranto per prelevare prigionieri di guerra tedeschi, si scontrò con una mina galleggiante ed affondò poco dopo.

Punto di interesse subacqueo più recente è invece la “Madonnina dei naviganti”. E’ posta sul fondale nei pressi di Torre Lapillo in memoria delle vittime del mare. Guardando invece il territorio da un punto di vista naturalistico, le bellezze da ammirare sono infinite.

In seguito a una dettagliata ricerca sono individuabili 10 habitat differenti. I più estesi e rilevanti sono la Posidonia oceanica, il Coralligeno e gli ambienti di Grotta, nella quale poi si contano numerose specie di pesci tipici della zona Mediterranea. Ad esempio la zona C dell’Area Marina Protetta ospita un interessante percorso subacqueo a soli due miglia nautiche a nord – est del porto in riviera di ponente: la grotta “Il Camino”, cui si accede dopo essere stati accolti da un fondale che degrada improvvisamente dai 7 ai 20 metri, con una parete sommersa che si presenta costellata da piccole grotte e spaccature in cui curiosare.

Rocce sparse e panettoni di coralligeno si alternano sul fondale sabbioso rendendo suggestivo l’intero scenario, impreziosito da briozoi, poriferi incrostanti e antozoi come Leptosammia pruvoti, che illuminano di giallo l’interno delle grotte e delle piccole cavità in cui predominano organismi tipicamente sciafili. Dalla grotta si riemerge ad una profondità di circa 7 metri in una piccola baia sommersa ricca di anemoni dorati e di alcuni piccoli anfratti da esplorare prima di risalire.

Bibliografia: “Blu Salento – Guida al mare, alle coste e alle immersioni” 2024

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