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Biblioteca Comunale di Porto Cesareo: le origini e la figura dell’autore Angelo Rizzello

a cura di Salvatore Muci

La Biblioteca Comunale di Porto Cesareo si inaugurò l’11 maggio del 2006, con un susseguirsi di varie cerimonie. La prima fu la titolazione dell’immobile, sala consiliare biblioteca, al signor Vittorio De Pace, deceduto nel lontano 1962 a Torre Pali, in una disgrazia avvenuta quando era nel profondo del mare. Tale evento fu alla presenza di varie autorità cittadine, a cominciare dal Sindaco del tempo Luigi Fanizza, le autorità militari e non, che giù all’ingresso intervennero per porre l’epigrafe marmorea a memoria del palombaro, politico della Democrazia Cristiana, uno dei principali fautori a intervenire a favore della nostra autonomia comunale.

Terminata la cerimonia, tutti gli invitati salirono sulla sala consiliare, per il secondo evento della giornata: la presentazione del volume su Porto Cesareo nell’800. Già da tempo però, la biblioteca aveva aperto al pubblico, con alcuni scaffali riempiti di libri, giunti dalle varie donazioni, alcuni addirittura da tempo depositati in vari cartoni siti negli stanzini del nostro comune. Lo stesso comune, tra la fine del 2005 e i primi del 2006, aveva nominato a tempo provvisorio nella persona del signor Antonio Alberti, della provincia di Milano, come bibliotecario, coadiuvato da persone del luogo.

Da allora molte donazioni sono giunte sino ai locali della biblioteca (molti di storia locale), dedicati alle vicende storiche di molte città e paesi del nostro Salento, del Meridione e dell’Italia in generale. E poi libri di letteratura e narrativa italiana, libri di poesia dialettale o di studio di tale linguaggio. Diversi studiosi locali hanno rivolto la loro attenzione ai dialetti delle varie località, soprattutto verso la storia del linguaggio meridionale. Esso ha attirato l’attenzione di studiosi stranieri come il tedesco Rohrl, autore di due volumi sullo studio dei dialetti di tutto il Salento. Così come il lucano Giustino Fortunato, risulta tra i più studiati.

Angelo Rizzello, a cui è intitolata la Biblioteca Comunale di Porto Cesareo, sulla sinistra
In foto a partire da sinistra: Angelo Rizzello, Alfredo Vantaggiato e Antonio Basile.

Biblioteca Comunale di Porto Cesareo e le preziose opere in dialetto di Angelo Rizzello.

Nella biblioteca di Porto Cesareo, ci sono attualmente molti volumi sui dialetti, dalla poesia alla narrativa romanzata. Lo studio del dialetto è una continuità culturale tra passato, presente e futuro. Aldo Moro diceva che senza il passato, non si può fare bene il presente e non ci può essere un futuro importante, senza lungimiranza. Angelo Rizzello a Porto Cesareo è stato l’unico, nella storia del nostro paese a intraprendere uno studio sul linguaggio locale cesarino. E attraverso alcuni suoi scritti, conosciamo il suo preciso impegno nel tempo.

Nato a Nardò il 26 agosto del 1946, autodidatta, autore letterario di teatro, dialettale e italiano, scomparso qualche tempo fa, ha lasciato alla cultura cesarina, due importanti opere nel dialetto locale. Una stampata nei primi anni ’80, un’opera di teatro in due atti: “Lu fotografu di via Garibaldi”, edizione curata a suo favore dal nostro comune. L’altra nel 1990 “Quattro parienti e nu sicariu”, anch’essa sostenuta dal nostro comune. È riuscito per primo sul territorio a dedicare due inni a Santi che sono molto venerati in paese: il primo a Santa Cesarea Vergine dell’anno 1984 e un altro dieci anni dopo a Sant’Antonio Abate (ti lu fuecu).

Dopo vari anni dalla sua morte, avvenuta nell’ospedale di Brindisi per insufficienza renale, l’intitolazione della biblioteca comunale “Angelo Rizzello”. Ritornando al discorso sulla biblioteca, prima dell’istituzione di quella attuale, se ne costituì una presso il museo di biologia marina tematica, con la donazione di vari volumi da parte del professor Pietro Parenzan, tarantino d’adozione e docente anche presso la facoltà di scienze dell’Università di Lecce. I libri trattano lo studio dei nostri mari, spiagge, vegetazioni e fauna del luogo.

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