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Antica Cesaria Romana: i preziosi ritrovamenti presso Scalo di Furno

a cura di Salvatore Muci

L’antico borgo di pescatori di Porto Cesareo, che sorge lungo il litorale jonico della provincia di Lecce, sul luogo dell’antica Cesaria romana, presenta testimonianze di stanziamenti umani, collocabili intorno al XVIII – XVII secolo a.C., presso la località Scalo di Furno. Molti elementi si rinvennero nel campo dell’archeologia, tra cui frammenti di ceramica, vasi, asce con aletta, proprie dell’età bronzea. Le prime presenze sono attestate nel villaggio a capannicoli rinvenuto presso la stessa località, frequentato da marinai di provenienza minoica – cicladica, originari dell’isola di Cipro.

E così Cesaria risultava tra gli insediamenti preistorici e protostorici del Salento. A tal proposito notizie sono in un’Italia Antica di Caio Plinio Secondo, manoscritto che forse si trova presso Lipsia (Germania). La presenza di un’area dedicata alla Dea Thana, statuette votive e di ceramica locale, hanno indotto i ricercatori a ritenere il sito di Scalo di Forno, un emporio. A riguardo notizie sono nella relazione di F. Lo Porto, inclusa nella sua Attività archeologica in Puglia, tenuta dall’autore, negli atti del IX Convegno di Studi sulla Magna Grecia, svolto in Taranto dal 5/10 ottobre 1969.

Antica Cesaria Romana negli anni ’70.

Sempre sulla stessa località, nel corso di scavi eseguiti nello stesso anno, si identificò un frammento di vaso votivo risalente al VI secolo a.C., recante un graffito la cui lettera ha dato il nome Thana, divinità messapica, onorata anche dalle genti d’Illiria. Nella seconda campagna di scavi del 1970, venne identificata l’esistenza di una porta d’accesso sul circuito delle mura, preceduta da una strada lastricata, e l’area votiva. Tali ritrovamenti furono riportati dal prof. C. Santoro nel suo intervento negli atti dell’XI Convegno sulla Magna Grecia, svoltosi in Taranto dal 10/15 ottobre 1971 e anche nei suoi studi messapici.

A ritenere il sito un emporio, a ragione, è infatti lo sviluppo di un’economia mista che assicurava collegamenti per via terrestre e marittima, suscitando un’attività di mercato. Tutta la costa dalla Strea sino a Torre Lapillo, per tutto il periodo romano, certamente ebbe a svolgere un notevole ruolo di navigazione, ben rapportato alla funzione agraria dell’entroterra.

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