SANTO DEL MESE

Si è spento Papa Ratzinger: da tempo malato, aveva 95 anni

a cura di Alessio Peluso

Già da un po’ di tempo le sue condizioni di salute erano precarie. Così alle 09:34 del 31 dicembre, giorno di San Silvestro, si è spento Papa Joseph Ratzinger, nato il 16 aprile 1927. Ordinato sacerdote nel 1951, arcivescovo di Monaco e Frisinga, cardinale nel 1977. Quattro anni dopo nel 1981 nominato dal predecessore Giovanni Paolo II per la Congregazione per la Dottrina della Fede.

Eletto Papa il 19 aprile 2005 assume il nome di Benedetto XVI e ricopre la carica di Pontefice sino all’11 febbraio 2013, quando annuncia le sue dimissioni. Papa Francesco gli subentrerà il 13 marzo dello stesso anno. Noto per essere un grande teologo, le sue riflessioni risultano sempre acute e mai banali. Riportiamo dal libro “Gesù di Nazareth” del 2007 un’estratto delle sue digressioni sul Padre Nostro.

Si è spento Papa Ratzinger: “Venga il tuo regno”.

Riflettendo sulla domanda relativa al regno di Dio ci torneranno in mente tutte le considerazioni che abbiamo fatto in precedenza sull’espressione Regno di Dio. Con questa domanda riconosciamo anzitutto il primato di Dio: dove lui non c’è, niente può essere buono. Dove non si vede Dio, decade l’uomo e decade il mondo. E’ in questo senso che il Signore ci dice: “Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” (Mt 6,33).

Con questa parola viene stabilito un ordine di priorità per l’agire umano, per il nostro atteggiamento nella vita di tutti i giorni. Non ci viene affatto promesso un paese della cuccagna per il caso che si sia pii o in qualche modo desiderosi del Regno di Dio. Non viene prospettato alcun automatismo di un mondo funzionante come quello proposto nell’utopia della società senza classi, nella quale tutto dovrebbe andar bene da sé, solo perchè non esiste la proprietà privata. Gesù non ci offre ricette così facili.

Stabilisce piuttosto, come detto, una priorità decisiva per tutto: “regno di Dio” vuol dire “signoria di Dio” e ciò significa che la sua volontà è assunta come criterio. Questa volontà crea giustizia, nella quale è insito che noi riconosciamo a Dio il suo diritto e in ciò troviamo il criterio su cui misurare il diritto tra gli uomini.

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