Marcia Nuziale di Mendelssohn: quando nasce?
Accompagna solitamente il momento più atteso, con l’ingresso della sposa. Eppure la sua stesura iniziale aveva fini teatrali.
a cura di Aurora Paladini
Immaginatevi una tipica giornata di sole a Porto Cesareo. Un po’ di gente che affolla il sagrato “Don Lorenzo Marzio Strafella”, in tenuta elegante. Dalle giacche sgargianti e cravatta per l’uomo, passando per i tailleur e i trucchi più raffinati la donna. L’attesa dello sposo giunto almeno con una mezz’oretta d’anticipo, che con i suoi amici più stretti cerca di stemperare la tensione.
Di colpo, ecco arrivare il momento fatidico: arriva la sua lei, con il suo maestoso vestito rigorosamente bianco. Accanto una splendida auto d’epoca dal colore acceso. Attraversa il lungo tappeto bianco ornato di fiori e valica il portone d’ingresso.
Eccole partire le note introduttive dallo storico organo della nostra chiesa. Qualcuno canticchia, altri fischiettano e ogni volto si accende con un sorriso. Che si tratti di un matrimonio religioso o civile, la Marcia Nuziale di Mendelssohn è la seconda marcia più frequentemente scelta per le nozze, dopo il coro nuziale di Wagner.
Dall’unione del 25 gennaio 1858, la Marcia Nuziale di Mendelssohn diventa popolare.
Composta da Felix Mendelssohn Bartholdy a soli 17 anni nel 1842 per essere musica di scena per la rappresentazione teatrale “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare. Questo brano della sua op. 61 è stato consacrato alla storia dagli eventi di cui è stato protagonista.
Secondo alcune fonti, dalla scena teatrale per cui era stato concepito, è stato trasposto nella realtà per la prima volta nel 1847 a Tiverton in occasione del matrimonio tra Tom Daniel e Dorothy Carew. Tuttavia, a renderla celebre è stata la sua riproduzione per le nozze tra la Principessa Reale Vittoria e Federico Guglielmo di Prussia, celebrate il 25 gennaio 1858 nella cappella reale del Saint James Palace a Londra.
Questa data segna solo l’inizio della popolarità del brano, che arrivato fino a noi d’oltremanica, continua a farsi strada nella storia.
L’arredamento in foto è a cura di Annarita Valentino – Idee Fiorite.