Lungomare di Porto Cesareo 1943
Un incontro romantico dal sapore antico. Gino Colelli e Rosetta iniziano così la loro storia d’amore. Il teatro è il lungomare di Porto Cesareo, negli anni ’40.
La Redazione
È una giornata diversa dalle altre, perché oggi, dopo tanta attesa, il giovane diciottenne Gino Colelli è riuscito a fissare il suo primo appuntamento con Rosetta. Il fatidico incontro è previsto alle sei del pomeriggio nel borgo del paese. Gino, temendo di arrivare in ritardo come suo solito, si presenta all’appuntamento con qualche minuto di anticipo. Poco dopo già la vede scendere le scale che separano l’antico borgo dei pescatori dal resto del paesino, un gruppo di baracche addossato al lungomare.
I loro sguardi si incrociano e Gino viene travolto da un uragano di emozioni. Sarà all’altezza delle aspettative di Rosetta? Riuscirà a conquistarla? Annetta, sorella di Gino e amica intima della ragazza, l’ha informato che oltre a lui c’è anche un altro giovane interessato alla bella Rosetta. Antonio Greco, infatti, già da un po’ ha dichiarato i suoi sentimenti alla giovane, ma lei non è certa di ciò che prova e perciò ha deciso di concedere a Gino un appuntamento. Rosetta cerca l’amore … il vero amore!
Nel corso degli anni molti hanno citato questo grande sentimento attorno a cui sembra ruotare la vita degli umani. C’è chi per amore è morto, chi è impazzito e chi nella vana ricerca di trovarlo ha finito per perdersi. Del resto, come diceva lo scrittore e filosofo François de La Rochefoucauld, il vero amore è come i fantasmi: tutti ne parlano ma ben pochi li hanno visti.
Il primo appuntamento e le emozioni contrastanti di Gino.
Questo non è il caso di Gino, che ha avuto la fortuna di trovarlo nella persona con la quale passerà il resto della sua vita, anche se ancora non lo sa. Per rompere il ghiaccio, Gino decide di offrire a Rosetta un gelato al chiosco. I colori caldi del tramonto si specchiano nel mare limpido e quieto e la linea dell’orizzonte sfuma pian piano, diventando un tutt’uno con l’acqua salata, riscaldata dagli ultimi raggi del sole.
Sembra di avere davanti agli occhi uno dei tramonti dipinti da Monet. Gino è di fronte a uno degli ostacoli più difficili della vita: avere parole importanti nel cuore e non riuscire a pronunciarle. E sa che, se non ci prova ora, non avrà più un’altra opportunità. Con un movimento delicato della mano, sposta una ciocca di capelli dal viso di Rosetta per poterla guardare negli occhi.
Rosetta sfiora la mano che Gino le ha messo sulla guancia e guardandolo negli occhi gli dice: «Gino, penso sia arrivato il momento di chiedertelo, non ti nascondo di averci pensato a lungo! Devo soltanto trovare le parole giuste …»
Quasi mi dispiace vedere lo sguardo di Gino carico di aspettative per qualcosa che sarebbe arrivato solo più tardi. Ma, non lo nascondo, ero lusingato che Rosetta iniziasse la sua storia con Gino grazie a me!
«… che ne pensi di parlarmi del ritrovamento della tua famosa statuetta?».
A Gino non resta altro da fare se non raccontare.
N. d. R.
Le informazioni pubblicate sono state curate dalla docente Emanuela Elba. Hanno contribuito i ragazzi della classe I AL del Liceo scientifico “Luigi Dell’Erba – Castellana Grotte, composto da: Carmen Ancona, Giorgia Loliva, Gianluca Monaco, Chiara Orsini, Federico Sgobba, Tommaso Spinosa e Federico Van Dijk.
Nella foto di copertina Rosetta e Gino, i protagonisti del Lungomare di Porto Cesareo 1943, all’interno del racconto “Lu pupazzu scuru”.