NEWS CESARINE

La tempra di Don Lorenzo al servizio di Porto Cesareo

a cura di Vittorio Polimeno

Inevitabilmente a Porto Cesareo quando si nomina Don Lorenzo Marzio Strafella, se pur a 35 anni di distanza dal suo improvviso ritorno alla casa del Padre, la prima cosa che viene in mente è il suo primato dal punto di vista dell’amministrazione parrocchiale, mandato che si è sviluppato dal 1952 al 1985.

Pochi però conoscono alcuni fatti realmente accaduti e tramandati solo oralmente, che hanno l’effetto di tradurre in pratica, l’indole schietta e combattiva del primo parroco cesarino. Un giorno, il prelato, recandosi in parrocchia, si accorse con sorpresa, che alcuni manovali erano intenti ad iniziare un’opera edilizia, proprio dove oggi è ubicato il sagrato.

Interruzione dei lavori sul sagrato: la tempra e il coraggio di Don Lorenzo furono determinanti.

La sorpresa aumentò quando si scoprì che il comune di Nardò (allora comune di appartenenza) aveva in qualche modo autorizzato la nascita di un condominio, con appartamenti a vendere proprio a pochi metri dall’ingresso della Chiesa. Recita un proverbio: “non c’è cattivo più cattivo di un buono che diventa cattivo!

Infuriato il Parroco si recò a Nardò e tanto fece che i lavori furono interrotti, dando a tutti noi la possibilità di fruire di un sagrato tanto grande. È inutile dire che questo costò al parroco un sonoro richiamo da parte della curia e del Vescovo di allora, ma a Don Lorenzo uomo dalla tempra forte, interessava il bene della comunità.

Tutti coloro che lo hanno conosciuto, sanno bene la tempra di cui era dotato e l’impegno che profuse alla causa dell’autonomia di Porto Cesareo ne fu la dimostrazione! A distanza di 35 anni dalla sua morte possiamo solo continuare a dire: grazie Don Lorenzo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *