Edifici scolastici in luoghi rurali anni ’50: da Monteruga a Case Arse, dai Pittuini a Boncore
a cura di Salvatore Muci
Non solo Porto Cesareo, ma anche alcuni luoghi rurali ebbero la presenza di un edificio scolastico. Dopo la marcia su Roma e la presa al potere del partito fascista, in tanti posti abbandonati e malsani, si attuò la politica della bonifica, non solo della località, ma anche a portare quei benefici di carattere sociale ed economico, come quello della pubblica istruzione. A Torre Cesarea fu mandata dall’incaricato della scuola nazionale di Roma, la signorina Porzia Fiore da Ruvo di Puglia (Bari), istruttrice, insegnante e direttrice di scuola, anche se dapprima venne inviata al comune a Nardò.
Molto probabilmente lei stessa aveva sotto la sua responsabilità, la scuola materna ed elementare sita all’interno della Masseria di Monteruga, in territorio neretino. In seguito, la suddetta persona non andò mai più via, soffermandosi per tutta la sua vita nella nostra Porto Cesareo. Nell’immediato dopo guerra con gli emendamenti delle leggi dell’Ente Riforma, dai primi anni ’50, nei dintorni di Torre Cesarea, sorgevano altre piccole scuole per ragazzi, che stanziavano nelle case rurali circostanti e dimoravano nelle masserie d’intorno.
Questi nuovi edifici scolastici nacquero presso Case Arse, Santa Chiara (solo materna e ad istruire c’erano le suore), Pittuini sulla via da Cesarea per Leverano accanto alla chiesa; infine Villaggio Resta. Tutte le suddette scuole elencate sono in feudo di Nardò. Nella località di Boncore solo in seguito alla nomina di Don Pasquale Rizzo da Copertino a 1° parroco di quella chiesa, e l’Istituto del Fanciullo da lui creato, all’interno fu istituita una scuola elementare.
Quel che resta degli antichi edifici scolastici…
Fin lì giungevano col pullman messo a disposizione dal comune di Nardò, gli insegnanti mentre erano ivi inviati dal Provveditorato degli studi di Lecce, con l’intervento dei dirigenti delle scuole dei comuni limitrofi. Dette strutture scolastiche sono state funzionali sino agli anni ’70. A mia esperienza ricordo che sino agli anni 1978 – ’79 la corriera sud – est aveva la fermata nei suddetti posti, per accompagnare sin lì i maestri.
Testimonianze sono delle vecchie targhe arrugginite presenti ancora a Case Arse e al Villaggio Resta. Tali strutture, oggi sono abbandonate. Ma a Monteruga sino a due decenni fa, si vedevano ancora i banchi di legno sporchi, impolverati e in alcuni casi ancora col recipiente dell’inchiostro. A Case Arse e ai Pittuini dove si vedono solo locali vuoti, un tempo erano pieni di ragazzi seduti ai banchi insieme al maestro dietro la sua cattedra. A Villaggio Resta invece, la scuola liberata da tutte le sue suppellettili, è usata oggi come deposito di materiali e strutture che servono per la lavorazione del tabacco. Infine a Boncore non rimane traccia di nulla.