Auguri Alberti, l’omonimo fondatore della biblioteca a Porto Cesareo compie 96 anni!
Nato il 26 novembre 1926 in quel di Cagliari, è anche colui che riprende le pubblicazioni per ECCLESIA nel 2013.
a cura di Alessio Peluso
E’ il novembre 2015 quando conosco Antonio Alberti, un uomo già vicino ai 90. Colgo subito la sua saggezza, lungimiranza e passione. Da poco ha ripreso per conto della parrocchia “B.V. Maria del Perpetuo Soccorso” di Porto Cesareo il Periodico mensile culturale chiamato ECCLESIA. Nasce ben presto una proposta di collaborazione e accetto senza particolari problemi. L’intesa andrà avanti fino al febbraio 2017, quando Antonio deciderà di mollare e mi passerà il testimone.
In questi anni tanti piacevoli momenti trascorsi assieme. In particolare il nostro sodalizio culmina nell’Istituzione della nuova “Biblioteca Alberti”, il 24 aprile 2019. Auguri Antonio Alberti, uomo sanguigno e determinato, ma all’occorrenza generoso e disponibile!
“Da quattro a settantaquattro”: doppio estratto dal suo libro.
Nel corso dell’anno 1948 mi levai alcuni capricci, per meglio dire, desideri che covavo da tempo: a rate acquistai un motorino che assomigliava, in tutto e per tutto, ad una motocicletta in scala ridotta. Ricordavo di averne vista una, tanti anni prima durante una passeggiata con Babbo e Mamma, nella vetrina dell’UPIM di via Dante a Milano.
Faceva un rumore infernale ed ogni tanto si spaccava il mozzo posteriore perché non c’era la forcella telescopica. Poi acquistai un orologio da polso, era il primo della mia vita e durò poco perché la curiosità per ogni cosa me lo fece smontare; a seguire, una bellissima macchina fotografica Kodak Retinette che ancora oggi conservo gelosamente, dato che con essa ho fissato alcuni bei momenti della vita e di chi mi circondava.
Auguri Alberti! – “Le gite fuori porta”
Ricordi molto belli sono anche quelli del viaggio in Israele nel 1982, a Tel Aviv. Alloggiammo nell’hotel Hilton, poi a Gerusalemme per ammirare il famoso muro del pianto presso il quale decine di persone, alcune stranamente vestite, infilavano fogliettini di carta nelle fessure della parete leggendo testi sacri; quindi al luogo dove la cristianità sostiene sia nato Gesù, risalendo la strada del Calvario, che Egli fu costretto a percorrere sotto il peso della pesante croce di legno. Non poteva mancare la visita al Giardino degli Ulivi, transitando sulle strade ancora parzialmente sconvolte dalla guerra dei sette giorni con l’Egitto.