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La fauna presente nel bosco d’Arneo, dalle descrizioni di fine ‘800 dello studioso Arditi

a cura di Salvatore Muci – Foto di copertina by Puglia.com

Nelle descrizioni di fine ‘800 di Terra d’Otranto, quando descrive l’Arneo, Giacomo Arditi, raccontava la flora e la fauna dei boschi, campagne e paludi selvatiche. Parlando della fauna, elenca molte specie di grossa, media e piccola taglia. Oltre alla diffusissima volpe e alle innumerevoli razze ornitologiche, c’erano uccelli anche di grandi dimensioni come vari tipi di falchi, il nibbio e raramente l’aquila. Ed anche le gallinelle selvatiche, oche ed anatre naturalmente selvatiche, oltre a tanti tipi di volatili. Le suddette specie elencate sono presenti ancora oggi.

Nei pressi del bosco d’Arneo c’erano e sono attualmente presenti i cinghiali. Un tempo c’erano anche specie simili ai maiali inselvatichiti, presenti nelle terre tra la Serra degli Angeli, Fillicchie e Corte Vetere. Nella Corografia, Arditi annota che in quel tempo era presente in Arneo il lupo. Vi è stato sicuramente sino alla vigilia della bonifica, dopo anche, ma in numero molto esiguo, tanto che sino a qualche decennio fa si dava per estinto, sia nell’Arneo che in tutto il Salento.

Oggi si dà per certa la sua presenza e molte testimonianze ne sono gli attacchi ai greggi delle masserie o i tanti avvistamenti presso le nostre campagne e case sparse. In particolare nei dintorni della vecchia pista FIAT, colonna della RAI e in tutta la zona di Nardò confinante con Veglie, Salice Salentino, Guagnano, San Pancrazio, Avetrana, Manduria e Sava. La loro presenza continua si nota soprattutto sulla contrada dell’acquedotto pugliese, la Spaccarneo, con manto stradale rifatto tra la fine dei ’60 e primi ’70, dall’impresa Vianini di Modena.

La fauna del nostro territorio: rara la presenza della lince.

Oggi è una specie protetta, come altre elencate prima, ma la sua presenza frequente è tornata nel Salento, come lo era nell’antichità. Lupiae prende il nome proprio da loro. Infatti erano presenti nei combattimenti coi gladiatori nell’anfiteatro locale. Ma dopo, al tempo di Maria D’Enghien, contessa di Lecce, nel suo codice si notano le somme delle varie taglie che si pagavano agli armieri, in base al tipo di arma usata. In quel tempo erano una moltitudine in tutta la Terra d’Otranto.

Il canide che vive dalle nostre parti, molto probabilmente è giunto dalle Murge. A sua volta emigrato da zone in cui era già presente nel Sud – Italia. Sulla via che va da Castiglione alla Colimena, si è notato qualche avvistamento di gatto selvatico e raramente di qualche lince. Quest’ultima è una presenza molto temuta, come quella dei lupi. Sicuramente le due razze feline, giungono dal territorio di Nardò e confini. In zona Colimena, per la Salina, si vedono fenicotteri e cigni, soprattutto in primavera.

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