FOCUS MUSICALE

Tina Turner, rockstar globale: il suo fondamentale apporto nella musica al femminile

a cura di Aurora Paladini

Lo scorso 24 maggio 2023 il mondo ha dato l’ultimo saluto a Tina Turner. Un’artista indimenticabile che ha contribuito alla storia della musica al femminile, e non solo, arrivando ad essere riconosciuta come una delle prime rockstar globali. Nome d’arte di Anna Mae Bullock, statunitense poi naturalizzata svizzera. Grazie alle sue doti canore inizia la sua attività musicale nel 1957 come corista nel gruppo “Kings of Rhythm” sotto lo pseudonimo di Little Ann.

Un ruolo marginale concesso con riluttanza, poiché nessuna donna aveva mai fatto parte del gruppo. È una casualità a portare la sua voce in prima linea: il giorno della registrazione del nuovo singolo A fool in love, il cantante designato Art Lassiter è assente. Quindi, provvisoriamente, sarà Little Ann a registrare il brano.

Una scelta provvisoria che diventa definitiva quando il produttore discografico, colpito dalla vocalità della cantante, convince Ike Turner, a capo del gruppo, a mantenere quella graffiante voce femminile nella versione definitiva del brano. Il brano balza in cima alle classifiche ed è l’inizio dell’ascesa di quella che, proprio insieme a Ike, diventerà Tina Turner.

Non solo musica, anche il cinema nella sua dirompente ascesa al successo.

La sua carriera è una storia di riscatto personale che attraversa momenti difficili, dal punto di vista artistico ed economico, anche a causa della separazione da Ike, nel frattempo diventato suo marito. Quello che sembrava un lento e prematuro oblio si trasforma in rinascita. Infatti negli anni ’80, si evolve artisticamente passando dal soul-funk al rock, per poi consacrarsi alla storia come icona pop.

Sono di questi anni gli album di successo come Private Dancer, con il brano autobiografico I might have been queen e con What’s love got to do with it. Entra giustamente nella top ten delle classifiche europee e ottiene il primo posto nelle classifiche statunitensi. Al successo musicale si affiancano le opportunità cinematografiche con il suo ruolo in Mad Max III con Mel Gibson e il film semi autobiografico What’s love got to do with it, che prende il nome dal suo brano più famoso, tra l’altro tornato alla ribalta con la versione remix prodotta da Kygo nel 2020.

Nonostante il suo ritiro dalla scena nel 2000, nel 2013, a 73 anni, l’edizione tedesca della rivista Vogue le dedica la copertina. Un unicum per un personaggio pubblico della sua età. Una storia tormentata la sua, tra alti e bassi. Questo non ha però impedito alla sua vocalità e alla sua personalità artistica di contribuire a scrivere la storia della musica.

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