Ricordo dei Caduti a Porto Cesareo durante la Seconda Guerra Mondiale
a cura di Salvatore Muci
Nel nostro paese, quando ricorrono le date del 17 marzo, 25 aprile e 4 novembre, nel cuore degli italiani subentrano ricordi molto amari, per il sacrificio di tanti ragazzi italiani morti in battaglia, come nelle tre guerre d’indipendenza e nelle due mondiali. Tutte le città e i paesi d’Italia, hanno contribuito alle nostre vittorie. Ed anche la nostra Torre Cesarea (Nardò), contribuì alla causa italiana con la presenza di nostri ragazzi, che diedero la vita sul campo per la liberazione del nemico austriaco e tedesco.
Nel detto scritto narro della morte di 10 di loro, avvenuta nei primi anni ’40. Il primo a cadere fu Luigi De Donno, nato il 14 giugno 1919 ad Aradeo, figlio di Giovanni e Rosolina Giustizieri da Maglie. Imbarcato sul sommergibile Pier Capponi, sotto il comando del capitano Romeo Romei, partecipò a numerose azioni belliche, causando gravi perdite al nemico.
In un periodo precedente all’ultima spedizione che portò al siluramento, Luigi giunse in licenza a casa, sita tra le ville della Bonifica d’Arneo. Accolto con lietezza dai suoi genitori e familiari, nel salutarlo, lo videro molto amareggiato. Egli rispose che questa volta era difficile il compito assegnato al naviglio di appartenenza, quasi impossibile.
Infatti il sommergibile, in direzione Haifa (Israele) fu centrato da due siluri del Rorquel, sommergibile inglese. Il valoroso Pier Capponi affondò portando con sé sul fondo del mare tutto l’equipaggio. Detta disgrazia in mare ha la sua data storica nel 12 aprile 1941. A Porto Cesareo vi è un viale dedicato, fuori l’abitato.
Altro marò cui si sa notizia della sua fine è Cosimo Miri da Leverano, mentre un suo concittadino residente a Torre Cesarea, il fante Raffaele Pilo, n° 1921, da fonti ben documentate, danno la sua morte al 15 giugno 1942 e risultava sepolto nel villaggio Berta in Albania.
Il ricordo dei nostri caduti: nel 1989 tornano a Porto Cesareo le spoglie di Albano.
Da Montesardo, frazione di Alessano, negli anni post Prima Guerra Mondiale, giungeva sino a Cesarea, la famiglia di Pietro Lecci. Emigrò sino alla marina per motivi di lavoro. Il 25 febbraio 1922, da lui e da Paolina Tinganelli da Bernalda (Matera) nasceva Rosario Ippazio Lecci, arruolato nell’Esercito, Terza Divisione Celere Principe Amedeo Duca d’Aosta – 3° Reggimento Bersaglieri, 2ª Compagnia.
Ippazio, fu dichiarato disperso sul fronte sovietico, in seguito ai combattimenti avvenuti il 19 dicembre 1942, in zona del Don, Konowaloff. Da una testimonianza di suo cugino Gerardo Maria Tinganelli, si conoscono le seguenti parole:” L’ultima volta che ho incontrato mio cugino Ippazio è stato quando in partenza per la Russia, passò da Napoli a salutare la mia famiglia”.
Il 12 luglio 1943 perì Cosimo Albano. Costui era figlio di Leonardo Francesco da Nardò e Maria Luigia Albano da Leverano, nato in Nardò l’8 gennaio 1921, militare di marina – matricola n° 48795, era imbarcato sul sommergibile Bronzo. Nei primi di settembre 1989, dal monumentale cimitero di Bisceglie giunsero in Porto Cesareo le sue spoglie.
In suo onore la locale sezione dei Reduci – Combattenti Marinai d’Italia, organizzò una solenne cerimonia, con Santa Messa e corteo, accompagnato dal picchetto d’onore e banda militare, dalla parrocchia sino a Piazza Nazario Sauro.
Al termine delle esequie i suoi resti furono accompagnati dai familiari sino al cimitero. Quel giorno in Porto Cesareo, dietro la sua piccola bara erano presenti molte autorità locali e militari. Da tempo in suo onore, il lungomare di Ponente contiene il suo nome, che congiunge il Piazzale con lo Scalo d’Alaggio.
Il nocchiere Perini vittima sulla corazzata Roma.
Purtroppo il 4 settembre di quell’anno, nella borgata marinara s’ebbe posta militare riguardante l’irreperibilità, dopo scontri armati col nemico, del fante Giuseppe Antonio Angelelli. Originario di Copertino, nacque il 17 giugno 1921, da Lorenzo e Palma Marulli.
Medesima sorte toccò al fante Rocco Minisgallo, nato in Neviano il 20 giugno 1917, da Michele e Maria Colazzo. Notizia della sua morte giunse l’8 settembre. Da ultime fonti militari, si sapeva che era in Albania presente con la truppa d’appartenenza.
Il giorno dopo si seppe della morte di Giorgio Perini, nato il 15 settembre 1922 a Bari, da Paolo e Filomena Commissione. Il padre giunse sino a Cesarea, per svolgere le funzioni di meccanico al servizio militare presenti sul territorio. Giorgio, imbarcato come nocchiere sulla corazzata Roma, fu in seguito ad azione bellica del 9 settembre, centrata e affondata dall’aviazione tedesca. La famiglia fu informata dell’accaduto dal comune di Nardò.
Rosario Rondinella era figlio di Giuseppe e Filomena Ciccarese, nato il 6 marzo 1917 a Veglie, coniugato il 1° ottobre 1936 con Maria Immacolata Falli, pescatore a Torre Cesarea. Dopo aver prestato servizio in marina, fu richiamato in esercito e inviato al fronte in Jugoslavia. La sua morte ha la data del 10 ottobre.
Molto probabilmente è sepolto in un cimitero pieno di soldati italiani. Nel II evento bellico, le persone non perirono solo in battaglia, nei campi di prigionia o negli ospedali militari, ma capitava anche gente ch’ebbe la possibilità di potersi recare (col permesso delle autorità del fascio) verso le colonie, per lavorare, guadagnare e migliorare le condizioni familiari.
Il caso Pasanisi: partito in Africa in cerca di fortuna.
È il caso del calzolaio Angelo Pasanisi, proveniente dalla sua Aradeo, che chiuse la sua bottega per partire in Etiopia. Nacque nel 1905, da Nicola e Stella Piccinno. Venne sino a Torre Cesarea tra il ’22 e il ’23 e si coniugò con Nicolina Greco di Luigi, il 26 agosto 1933. Forse un po’ dopo il matrimonio, tentò la fortuna, come tanti altri italiani in Africa, da dove purtroppo non ritornò più.
La data della sua morte è ignota. Molto probabilmente da specifiche ricerche effettuate dalle autorità italiane nel dopoguerra, si è saputo il luogo della sepoltura. Una lontana località etiope contente tante strade spianate per autocarri create nel post guerra. Così di Angelo Pasanisi si persero le tracce per sempre.
Nella foto di copertina: a sinistra Rosario Ippazio Lecci, accanto a lui Cosimo Albano.