Fenomeno Emigrazione post Guerra
Tanti i pugliesi, salentini e cesarini coinvolti nel fenomeno emigrazione, al termine della Seconda Guerra Mondiale.
a cura di Salvatore Muci
Il cammino dei popoli nel mondo, sin dall’età antica è stato oggetto di ricerca e uno degli argomenti più trattati dagli studiosi. La scoperta delle Americhe e delle tante isole Oceaniche hanno favorito il fenomeno emigrazione. Infatti, dal 1492 principio del periodo contemporaneo, grazie alla scoperta di nuovi continenti, vi è stato un vero flusso migratorio europeo verso tutte quelle terre intercontinentali, in particolare, come conseguenza delle due guerre mondiali.
Nel dopoguerra da tutta Italia, molti nostri cittadini hanno fatto le valigie per il Nord – Europa, partecipando con il loro lavoro alla ricostruzione di quelle nazioni. Ne sono partiti in tanti dal nostro Meridione. Alla fine degli anni ’40, tanti pugliesi e soprattutto salentini, sono saliti sul treno verso Francia, Svizzera, Belgio, Lussemburgo e Germania. Hanno lasciato le loro terre, le loro case e famiglie per aumentare i loro guadagni.
Da Porto Cesareo, tante coppie appena sposate con chiari disagi economici. Mariti che lasciavano a casa le mogli, figli di genitori anziani e fidanzati che si allontanavano dalle proprie ragazze e dalla frazione neretina, per trovare lavoro nei paesi già indicati. Prima di giungere a destinazione, dovevano sottoporsi a delle visite mediche, in genere a Napoli, precisamente a Bagnoli (sede NATO), dove ad attenderli vi erano medici stranieri.
Una volta emigrati si tornava al sud solo per le vacanze.
Una volta risultati idonei, potevano proseguire. Giunti oltre il confine si univano agli altri italiani allo scopo di avere un tetto, poter mangiare ed organizzarsi per raggiungere il posto di lavoro. Spesso si cambiava mestiere e questo comportava degli spostamenti ulteriori; i compagni quindi, diventavano gli stessi colleghi di lavoro. Gli scapoli trovavano nelle donne di quei paesi la loro compagna, per cui si allontanavano definitivamente dalla loro terra d’origine.
E i figli, sia da Porto Cesareo che in tutto il resto dei paesi salentini, pugliesi e meridionali, preferivano tornare solo per le vacanze. Non entravano nelle nostre abitudini o meglio dire cultura, ma mantenevano un modo di fare nord – europeo, difficile per noi da comprendere. Questo ha portato molti dei nostri ragazzi a vivere in quei luoghi, in un mondo decisamente lontano dal nostro Sud.
Nell’immagine in alto si rispecchia il fenomeno emigrazione: il momento dei saluti tra i familiari, prima della partenza, per un mondo sconosciuto.