SPAZIO STORIA

Sommergibile Pietro Micca

a cura di Alessio Peluso

Il sommergibile Pietro Micca, realizzato dai cantieri Franco Tosi di Taranto su progetto dell’ing. Cavallini, Capitano del Genio Navale, fu impostato il 15 ottobre 1931, varato il 31 marzo 1935 e consegnato al IV Gruppo Sommergibili della Regia Marina il 1° ottobre 1935. Costruito con tecniche di avanguardia, aveva a prua e a poppa sei camere lanciasiluri, due cannoni da 120 mm. e 4 mitragliere.

Sommergibile Pietro Micca

All’inizio della Seconda Guerra Mondiale fu inserito nella 16^ Squadriglia del 1° Gruppo Sommergibili di base a La Spezia. Lungo 90,31 metri e largo 7,70 metri, raggiungeva in navigazione la velocità massima di 15,5 nodi che diventavano 8 nodi in immersione. L’equipaggio era costituito da 72 uomini, compresi 8 ufficiali. Con l’ingresso dell’Italia in guerra, il sommergibile, al comando del capitano di fregata Vittorio Mogherini, era già in missione nella notte del 12 giugno 1940 con l’incarico di porre 40 mine innanzi al porto di Alessandria d’Egitto.

Il 24 luglio 1943 il Micca salpò da Taranto diretto a Napoli. Al largo di Capo Spartivento Calabro, a causa di un’improvvisa avaria al sistema di zavorramento che gli impediva di immergersi, dovette invertire la rotta per rientrare a Taranto. Avrebbe dovuto incontrarsi al largo di Santa Maria di Leuca con la nave appoggio Bormio che doveva scortarlo.  Ma fu intercettato da un sommergibile nemico.

Alle ore 06,05 del 29 luglio, al largo di Punta Ristola, i pescatori di Leuca sentirono un forte boato. Il sommergibile inglese Trooper, al comando del tenente di vascello John Somerton Wraith, aveva lanciato una sventagliata di sei siluri colpendo il Micca al centro dello scafo. Il sommergibile si spaccò in due parti ed affondò in pochi minuti a tre miglia dal faro di Santa Maria di Leuca. Dell’equipaggio, composto da 72 uomini, sopravvissero solo 18 persone, tra cui il comandante Scrobogna.

Il relitto del sommergibile Pietro Micca venne individuato nel 1994 dagli istruttori Luciano De Donno e Giuseppe Affinito del Centro di Attività Subacquee di Lecce. Filmarono per la prima volta i resti del sommergibile che giaceva ad una profondità tra gli 85 e i 90 metri e a 2,6 miglia da Punta Ristola. Il sito è considerato Sacrario Militare.

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