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Don Gian Cosimo saluta Leverano dopo 14 anni e i ragazzi gli scrivono una lettera di ringraziamento

a cura di Alessio Peluso

Domenica 14 settembre, la parrocchia Madonna della Consolazione di Leverano ha salutato con la messa delle 19:00 il suo primo parroco Don Gian Cosimo De Prezzo, dopo 14 anni. Nato nel gennaio 1976 è stato ordinato sacerdote il 31 maggio 2002. Un momento di grande fede e soprattutto ringraziamento reciproco con la comunità, che accoglie al suo posto Don Sandro Ricciato. Nel frattempo i giovani e i giovanissimi hanno espresso attraverso una lettera a cuore aperto la loro gratitudine verso il sacerdote che li ha guidati in questo lungo periodo. Così riportiamo dai profili ufficiali.

Una lettera dedicata con affetto a Don Gian Cosimo De Prezzo.

Don Cosimo saluta Leverano

Cara comunità ti scrivo … è così che ti sei sempre rivolto a noi. Ora è il nostro turno.

Caro Don ti scriviamo…

Avremmo potuto iniziare a scrivere questa lettera tempo prima, ma abbiamo imparato dal migliore e ci siamo ridotti all’ultimo! Hanno affidato a noi giovani il compito di scriverti un pensiero e non poteva essere altrimenti vista la tua particolare attenzione alla pastorale giovanile. In questo momento la parola che racchiude meglio i nostri sentimenti è GRAZIE!

Grazie perchè attraverso la tua umanità, ci hai mostrato il volto di un Dio non distante, ma che si fa prossimo a ciascuno di noi. Grazie per averci spinto a fare sempre la nostra parte da protagonisti e non da semplici spettatori, mettendo in gioco i nostri talenti. Grazie per le tue controproposte, anche quando sembrava non ce ne fosse realmente bisogno: ci hai allenato a cercare la novità e a cambiare prospettiva. Grazie per averci fatto sentire accolti, anche quando eravamo carichi di fardelli pesanti.

Hai sciolto i nostri dubbi, ci hai consolato e incoraggiato in momenti di sconforto. Ci hai visto crescere, maturare, invecchiare, nascere, rinascere, partire, ritornare. Hai gioito per i nostri traguardi e ti sei emozionato con noi per ciò che di bello è accaduto nelle nostre vite. Hai camminato accanto a noi senza mai tirarci avanti, né lasciarci dietro.

Ora tocca a noi accompagnarti. Ti portiamo con noi nelle nostre vite, così come tu hai portato ciascuno di noi nel tuo cammino. Possa la tua nuova comunità accoglierti come un seme piccolo, ma pronto a germogliare. Allo stesso tempo siamo certi che tu saprai essere casa così come lo sei stato qui. Sappi però che alla tua casa noi verremo comunque a bussare“.

Grazie Don, buon cammino!

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