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Comuni provincia di Lecce: cenni storici artistici dalla A alla Z

La Redazione

Comuni Provincia di Lecce A – Acquarica del Capo

Nata dalla distruzione di Pompignano, operata dai Saraceni, verso il IX e X secolo, e dall’assorbimento di Ceciovizzo e Gardigliano, deve il suo nome alle acque copiose del suo sottosuolo. Affidata dal normanno Tancredi nel 1190 alla famiglia Guarino, che vi dominò durante varie fasi sino alla fine del XVII secolo, ebbe tra i suoi proprietari i Securo da Lecce, la delli Falconi, il Centellas, il principe di Cassano Giuseppe d’Aragona. Infine il duca Antonio Zunica e la moglie Luisa Riario Sforza.

Di origine medievale, ma successivamente sottoposta a rifacimento, è la chiesa di Santa Maria dei Panelli, con annessa una cripta, situata nella masseria “Celsorizzo”. Del castello quattrocentesco sforzesco si conservano tre torrioni angolari di cui uno ancora intatto. La chiesa di San Carlo Borromeo, protettore del paese, risalente al 1619, ma più volte rimaneggiata, custodisce pregevoli altari barocchi.

Alessano

Le sue origini non sono note. Tra le molte ipotesi avanzate dagli storici, nessuna sembra offrire riscontri precisi e inconfutabili. Di certo si sa che durante il periodo della dominazione normanna, Alessano assunse il ruolo di preminenza che manterrà poi per lungo tempo sulle località circostanti. In quel tempo la città era anche sede vescovile. La diocesi fu poi soppressa ed aggregata a quella di Ugento nel 1818.

Nel XIII secolo fu infeudata a Rodolfo d’Almeto, familiare e parente di Carlo d’Angiò. Passò via via ai della Ratta, ai del Balzo, ai de Capua, ai Gonzaga, ai Guarini, ai Trani, ai Brayda, agli Ayerbo d’Aragona e da ultimo ad Antonio Zunica, marito di Luisa Riario Sforza. Interessanti i palazzi del Balzo e Sangiovanni risalenti al XVI secolo, ma in parte rimaneggiati nel ‘600 e ‘700 e palazzo Legari (1536).

Palazzo Ducale di Alessano
Il Palazzo Ducale di Alessano.

La Chiesa Madre, iniziata nel 1763, rimasta incompiuta, è dedicata a San Salvatore, mentre la Chiesa dei Cappuccini ospita all’interno una splendida pala di legno intagliato. Nella frazione di Montesardo, il castello fortificato (XV secolo) e la chiesetta rupestre di Santa Barbara del XIII secolo.

Tra i suoi cittadini illustri, Alessano annovera Francesco Storella; Cesare Rao, filosofo e fisico di valore; i pittori Aniello e Oronzo Letizia; gli scultori Placido Buffelli ed Emanuele Orfano; il filosofo Girolamo Balduino e il musicista Gervasio Melcarne (entrambi di Montesardo); il naturalista Oronzo Gabriele Costa e il Vescovo Don Tonino Bello.

Alezio

Fondata dai Messapi nel secolo IX a. C., fu possesso di Roma (Aletium) dal secolo V. Distrutta verso il 1000 dai Saraceni, fu successivamente ricostruita ed ampliata ed assunse il nome di Villa Picciotti (1796 circa). Nel 1873 Vittorio Emanuele II concesse alla cittadinanza di fregiarsi del suo antico nome di Alezio. Tra i suoi monumenti, di risonanza non solo locale, è la Chiesa – Santuario di Santa Maria della Lizza, edificata a partire dal 1268, adorna di un fastoso ed imponente arco gotico.

All’interno vi è un apprezzabile dipinto del Coppola, raffigurante il martirio di San Pietro. Durante i recenti lavori di scavo nella cittadina, sono state rinvenute alcune tombe messapiche, corredate di vari oggetti estremamente interessanti. Cittadini illustri furono l’Abate De Simone, docente universitario di lingue ebraiche ed arabe; il Tafuri, insigne giurista; il Giannelli, valido ed apprezzato pittore attivo nel XIX secolo.

Alliste

La città avrebbe avuto origine ad opera di profughi fuggiti da Felline durante un’incursione saracena. La chiamarono in tal modo in ricordo delle ali con cui un angelo li avrebbe protetti durante la fuga. Alliste conseguì l’autonomia giuridica nel XII secolo, allorché i Bonsecolo, cui Tancredi d’Altavilla aveva donato in feudo quelle terre, le fecero bonificare avvalendosi anche dei Basiliani titolari della vicina Abbazia di Madonna dell’Alto.

Dai Bonsecolo il feudo passò viva via ai Pisanello, ai de Senis, ai Tolomei, ai Guevara, ai Pignatelli, ai d’Amore, agli Oliva di Calabria ed infine agli Scatigna sino al 1806, data di abolizione della feudalità. Alliste possiede l’antica Parrocchiale, ora chiesa di San Giuseppe, di origine quattrocentesca, ma riedificata ed ampliata nel 1600.

Poi la chiesa di San Quintino sorta nel 1435, ma sottoposta a rifacimento in stile barocco nel 1872, che ospita all’interno una statua argentea del Santo patrono della città, e vari affreschi sovrastanti gli altari delle navate laterali. E la chiesa della Beata Vergine Maria Immacolata la cui costruzione risale al 1712.

Nella frazione di Felline sorge l’imponente castello baronale, eretto nel XII secolo sotto i Normanni, rimaneggiato dai Malaspina nel secolo XIII e dai Bonsecolo nel XVI. In località Ninfeo, lungo la strada che da Felline porta a San Giovanni d’Ugento, è tuttora visibile un menhir alto 2 metri e 60, attualmente incorporato in un muro a secco. Tra i cittadini illustri vanno annoverati il Mastroleo, celebre letterato; il Venneri, insigne medico filosofo; il Basurto, giurista e letterato; Salvatore Ferilli, che acquistò notorietà in qualità di medico personale di re Vittorio Emanuele II.

Comuni Provincia di Lecce A – Andrano

Trae origine nel secolo V dalle rovine di Casal Cellino. Nel secolo XIV è feudo dei de Hugot e successivamente dei de Castillo, dei del Balzo, di Giacomo Borbone, di Giovanni Antonio Saracino in premio della sua partecipazione alla liberazione di Otranto (1481), della famiglia Spinola, dei Gallone e da ultimo dei Caracciolo.

Tra i suoi monumenti vanno ricordati:

  • il duecentesco castello degli Spinola, in seguito ripetutamente rimaneggiato;
  • la chiesa di San Domenico edificata a partire dal 1561, che ospita la tomba di Giovanni Antonio Saracino;
  • l’antico convento basiliano di Santa Maria d’Amito, nei cui pressi sorge la Cappella della Madonna di Attarico del XV secolo. Non lontano da questa vi è una laura bizantina i cui splendidi affreschi hanno malauguratamente patito gli insulti del tempo e dell’incuria degli uomini.

Aradeo

Di origine greca, fu soggetta successivamente ai romani, quindi da Tancredi il Normanno, fu concessa in feudo al Montefusco. Dal quale passò dapprima agli Orsini del Balzo e poi al monastero di Santa Caterina d’Alessandria di Galatina. Alcuni documenti sulla storia cittadina riportano che un nucleo di saraceni si sarebbe installato nella zona, attratto dalla fertilità della terra, fondandovi un nuovo abitato ed inaugurandolo col sacrificio eucaristico.

Da qui il nome di Ara Dei, divenuto successivamente Aradeo. Monumento degno di nota è la chiesa dell’Annunziata edificata nel 1450, ma in seguito ripetutamente rimaneggiata, dotata di altare maggiore in stile barocco adorno di colonne tortili. Il palazzo baronale, del secolo XVI, costituisce una residenza fortificata fornita di sale immense. Nelle vicinanze si erge una colonna votiva che risale al XVIII secolo.

Arnesano

Fondata probabilmente in epoca anteriore al secolo X dal centurione romano Armisio, cui furono assegnate queste terre, acquistò una fisionomia stabile tra il XIII e il XV secolo, come attestato da alcuni documenti risalenti a quell’epoca: l’inventario dei possedimenti del principe Raimondello Orsini (1400) e la tassazione della località (1532).

Appartenuta al Contado di Lecce, passò per un breve periodo ai Caracciolo, e successivamente agli Orsini del Balzo. Quindi al de Ferrante d’Aragona, al Guidano da Galatina, a Mariotto Corso, al Marescallo, ai signori Prato di Lecce, ed infine alla famiglia Bernardini. La chiesa dell’Annunziata è indubbiamente il monumento maggiormente degno di nota.

Riedificata al tramonto del secolo XVI, ha mantenuto parzialmente le strutture originarie (arcata sinistra ed arco centrale). La Cappella dell’asilo Bernardini ospita tele del Tiso e dell’Elmo entrambi attivi nel ‘700.

Comuni Provincia di Lecce B – Bagnolo del Salento

La presenza di alcuni menhir attesta che la località era già abitata nell’età del bronzo. E’ certo tuttavia che l’origine del centro attuale risale ai romani che sfruttarono l’abbondanza delle acque locali per erigere bagni privati e pubblici. Feudo dei Castruccio nel 1332, passò successivamente al Costello, ai del Balzo Orsini, agli Olivetani di Santa Caterina a Galatina.

Pregevole è la chiesa parrocchiale, in onore a San Giorgio Martire, patrono della cittadina, nel 1851, con il concorso massiccio dei fedeli e soprattutto della famiglia Papaleo, di cui si conserva un sontuoso palazzo. Va infine ricordato l’antico monastero dei Padri Conventuali.

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