Padre Terence festeggia i suoi 25 anni di Sacerdozio a Porto Cesareo
a cura di Don Antonio Bottazzo
Nel libro della Genesi l’autore, parlando di Abramo, scrive che il patriarca nell’accogliere degli ospiti introdusse nella sua casa degli angeli in sembianze di uomo. Lo stesso si può dire per noi di Padre Terence, che lunedì 23 settembre 2024 celebrerà i suoi 25 anni di Sacerdozio e lo farà nella nostra casa, la “B. V. Maria del Perpetuo Soccorso a partire dalle 19:00. A rendere ancor più solenne l’appuntamento sarà la presenza del nostro Vescovo Monsignor Fernando Filograna.
Ebbi il piacere di conoscere Padre Terence trovandomi per caso a Roma, nel lontano 1° maggio 2005, assieme a due parrocchiane. E sin dal primo momento questo sacerdote africano subito si rivelò per la sua affabilità e la capacità di entrare in sintonia con le persone.
Una sera di giugno, una telefonata annunciava la disponibilità a venire a Porto Cesareo per qualche giorno. Accolse l’invito a ritornare in agosto e poi nei tempi forti di dicembre ed aprile per ascoltare le confessioni e non solo. Il suo zelo si rivelò subito. Il suo posto in chiesa per molte ore era sempre assalito da penitenti disposti a confessarsi e a ritornare nella grazia di Dio.
Padre Terence entrava in tutte le case degli ammalati, che lo consideravano come uno appartenente alla propria famiglia. Il suo apporto alla nostra comunità fu quello di fornirci anche di sacerdoti africani, che garantivano un aiuto per la celebrazione dei sacramenti nei periodi estivi. Questo aiuto non era per supplire il vice – parroco, ma in aggiunta a lui, e per vivere la fraternità universale e sacerdotale.
In tanti ad ospitarlo e sostenerlo nelle sue iniziative pro – Africa.
La permanenza di Padre Terence nella nostra comunità ha risvegliato carismi anche in persone che senza di lui sarebbero rimaste nell’anonimato. In tanti volevano accoglierlo nella propria casa. È bello ricordare Lucetta Greco, che offriva una sua casa per accogliere lui e altri sacerdoti africani. La defunta Greco aiutò il religioso a sostenere molti bambini della sua patria che versavano in situazioni precarie. Oggi alcuni di loro ricoprono ruoli nelle parrocchie e nella società africana.
Anche la famiglia di Giuliana De Braco con Franco Cagnazzo e il figlio Pasquale accoglievano spesso il sacerdote e generosamente offrivano spesso vitto e alloggio. L’amicizia era grande a tal punto che Padre Terence chiamava la signora mamma, avendo lui da piccolo perso la propria.
Tommasina Ferrari invece sempre disponibile ad accoglierlo nel suo B&B e ad essergli vicino in vari modi, in tanti periodi dell’anno e quando il sacerdote decideva di venire. Anche Andrea Baldi con altri giovani lo sostennero costruendo in Africa alcune stanze adibite dagli indigeni a scuola. I semi di bene seminati da questi angeli, fruttifichino in anime disposte alla santità.