TERRA NOSCIA

Spaghetti con la granseola o meglio cu lu “suennu”!

Un piatto che come gusto non ha nulla da invidiare all’aragosta: un tempo lo si vedeva con più frequenza sulle nostre tavole.

a cura di Massimo Peluso

Il piatto di cui parleremo in questo numero, ai più può sembrare strano, visto che il cosiddetto suennu (sonno) è semplicemente un granchio di grandi dimensioni (fino anche a 25 cm) che non tutti gli abitanti cesarini conoscono. Ma, come sapore, non ha nulla da invidiare a concorrenti di tutto rispetto come l’aragosta o gli scampi.

Questo perché la sua pesca tramite nasse o reti può essere un evento non di tutti i giorni per i pescatori e quindi non è venduto a bassi costi. Spesso non arriva sui banchi delle pescherie, perché le famiglie dei marinai ne approfittano per preparare un sugo davvero buonissimo, di cui parleremo più avanti.

La granseola la si trova nel mare Atlantico ed in tutto il bacino del Mediterraneo per tutto l’anno, riproducendosi sino a quattro volte, sia su fondali sabbiosi che rocciosi. E’ caratterizzato da una forma a cuore chiamata carapace. Proprio questo funge da protezione, tranne nei periodi di muta, dove il nostro granchio grande diventa vulnerabile e deve cercare di nascondersi bene, mimetizzandosi tra alghe e fondali, grazie alla sua colorazione rossa e bruna.

Appartiene alla famiglia delle Majidae. Presenta dieci zampe, di cui due son le chele con cui cattura le prede e si nutre senza problemi sia di alghe, sia di piccoli vermi e pesci. Nonostante sia molto ambito in Puglia, Liguria e Campania, il nome granseola ha origine in Veneto. E’ composto dai nomi granso e seola, rispettivamente granchio e cipolla nel dialetto veneto.

Bisogna distinguere le diverse caratteristiche e forme tra esemplari maschi e femmina. I primi risultano più grandi e con coda stretta; le seconde son più piccole, ma con una coda più schiacciata per permettere la deposizione delle uova e risultano essere molto ambite. Si tratta di un crostaceo con pochissimi grassi e con buone dosi di sali minerali come calcio, fosforo e potassio. E’ ideale per diete ipocaloriche.

Spaghetti con la granseola: ricetta di un piatto prelibato.

Ma adesso veniamo al clou e vediamo come preparare dei prelibati spaghetti con la granseola o cu lu suennu. Prima di tutto, con una spazzola dura togliere i residui delle alghe dall’esoscheletro. Poi aprire il carapace tramite un coltello o un apriostriche; eliminare i polmoni spugnosi e tagliare la granseola a pezzetti.

Prendere una padella larga, riscaldare un po’ d’olio extravergine ed aggiungere cipolla e mezzo aglio tritati. Immettere successivamente i pezzetti di “suennu”, anche le uova in formazione se femmina, e dopo qualche minuto i pomodorini tagliati, sale e pepe a piacere. Cuocere il tutto una mezz’oretta a fuoco lento. Aggiungere poi gli spaghetti al dente, mantecando il tutto qualche minuto, aggiungendo una spolverata di prezzemolo tritato.

Siamo pronti per portare in tavola il nostro piatto e per i più gourmet si può utilizzare il carapace come impiattamento. Gli spaghetti possono essere gustati, muniti ovviamente di schiaccianoci per gustare le carni saporite della nostra granseola. Vero, ci si perderà tempo e ci si sporcherà le mani, ma vi assicuriamo che ne vale assolutamente la pena.

Immagine tratta dal blog giallozafferano.it

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