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Cammino di Santiago: Gianmarco Baldi

Un’intervista esclusiva per comprendere quali emozioni ed avventure accompagnano il Cammino di Santiago.

a cura di Alessio Peluso

“Lo straordinario risiede nel cammino delle persone comuni … “ diceva Paulo Coelho, mentre raccontava la storia che gli cambiò la vita, nel libro “Il Cammino di Santiago”. Molti lo definiscono il pellegrinaggio per eccellenza, che ha radici medievali. Secondo la tradizione San Giacomo venne decapitato in Palestina per poi essere sepolto in Galizia, dove aveva evangelizzato. Il suo ritrovamento avvenne intorno al IX secolo. Tanti altri misteri avvolgono coloro che si addentrano verso Compostela: è il caso di Gian Marco Baldi, 25 anni di Porto Cesareo.


Ben tornato Marco e soprattutto grazie di essere qui con noi!
– Grazie a voi di ECCLESIA!


Bene Marco, come consuetudine delle nostre interviste presentazione flash.
– Sono Marco, ho 25 anni e mi occupo di ristorazione. Ho una straordinaria passione che lega mountain-bike e natura. È una predisposizione che ho scoperto recentemente: circa un anno fa mi cimentai nel percorso verso Santa Maria di Leuca, pernottando in tenda nei pressi della “Grotta del Diavolo”. Era solo l’inizio …


Come nasce la meta del Cammino di Santiago, dopo le lunghe fatiche estive?
– Un richiamo istintivo che partiva da dentro! Poi prenotai il volo e acquistai un manuale sugli oggetti del pellegrino; solo dopo Emanuele e Rocco, due cari amici, decisero di seguirmi.

Il momento dell’incontro, la notte più bella: falò da spiaggia con pellegrini riuniti da ogni parte del mondo.


Siete partiti insieme, ma una volta giunti lì …
– Erano le 23! Ostelli e bar erano chiusi, così ci accampammo in un ambiente medievale: case in pietra, pavé e illuminazione precaria, attutita dalle nostre torce. Essere insieme ci rendeva sicuri e la curiosità aumentava.

Partiti insieme, poi ognuno per la sua strada.


Per chi non lo sapesse il cammino ha diverse vie percorribili. Tu quale percorso hai intrapreso?
– Giunti a San Jean Pied, versante francese la mappa offriva varie opzioni. Abbiamo intrapreso il cosiddetto “cammino francese” lungo 800 km, tra boschi e altipiani.


Durante il tragitto spesso in solitaria, nasce la notte più bella …
– Era la penultima notte e mi ritrovavo a Finisterre. Un gruppo di pellegrini dall’età e nazionalità più disparate mi coinvolge in un indimenticabile falò da spiaggia: chitarre che emanavano musica soft inglese e una condivisione fatta di sguardi, sorrisi e gesti, sotto un cielo ricolmo di stelle.


Tutto era utile per “scordarsi” della fatica, anche gli imprevisti …
– Infatti per ben due volte mi si è rotta la catena! Nel secondo caso provvidenziale l’intervento di alcuni passanti che mi hanno soccorso. Collaborazione e solidarietà sono elementi chiave dell’intero cammino.


Dopo circa 20 giorni in bicicletta, finalmente l’arrivo.
– Il Santuario di San Giacomo di fronte, ma in fase di ristrutturazione, la piazza gremita e un piccolo applauso per ognuno che giungeva alla meta. Da lì in poi 90 km a Finisterre: qui l’obiettivo è godersi un tramonto unico in prossimità dell’Oceano Atlantico e veder terminare il conto alla rovescia, poiché si giunge al cartello del km zero.

Cammino di Santiago, un’esperienza coinvolgente.


Ed ora tornato a casa cosa ti porti dentro?
– Ognuno di quei volti sorridenti, disponibili e a volte affaticati. A livello personale essere spesso da solo mi ha maturato. Oggi sono più sicuro di me e ho maggiore fiducia nelle mie capacità. Inoltre custodisco gelosamente gli attestati del pellegrino ricevuti a Santiago e Finisterre. In ogni caso è un’esperienza davvero travolgente!


Sento di ringraziarti per la tua disponibilità e testimonianza a nome di tutta la redazione. Ti saluto con la celebre frase di John Keats:”La vita è un’avventura da vivere, non un problema da risolvere …”
– Grazie ancora a voi di ECCLESIA e alla prossima!

Nell’immagine in alto Gianmarco Baldi giunto a Finisterre, in prossimità dell’Oceano Atlantico. Il km 0 evidenzia la fine del Cammino di Santiago.

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