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Mazzarella il Maestro di arti marziali cesarino premiato dal CONI: il segreto? Umiltà e passione…

La Redazione – Foto di copertina con il Maestro Mazzarella e il suo recente riconoscimento

Lo scorso 17 maggio il Maestro di arti marziali, Pierangelo Mazzarella da Porto Cesareo, è stato premiato nell’80° Anniversario Libertas nel Salone d’Onore del Coni a Roma, per il suo impegno nello sport e nel sociale. Un riconoscimento di assoluto valore, per il quale abbiamo ritenuto opportuno incontrare e farci raccontare, attraverso una lunga intervista esclusiva per ECCLESIA Cesarina, la sua incredibile storia.

– Pierangelo, classe 1966, com’è nata la tua passione per il karate e cosa ti ha spinto ad aprire una palestra tutta tua?

– La mia passione per le arti marziali è iniziata a 15 anni, quando ho conquistato la cintura nera di kickboxing presso la palestra Albatros di Nardò. In seguito ho ottenuto la cintura nera di karate con il maestro De Ronzi Renato. Oggi ho il settimo dan in kickboxing, il terzo dan in jiu – jitsu e in karate. Nel 1989 sono diventato istruttore di difesa personale riconosciuto dal CONI. Dopo aver ottenuto numerosi successi — incluso il titolo di campione del mondo — ho deciso di fondare la sezione della polisportiva Albatros a Porto Cesareo. Poi nel 2001 ci siamo spostati e abbiamo aperto in via Ferrari la nuova palestra Eco Jolly Sport, più grande e molto più fornita.

Comunque a spingermi non è stata solo la disciplina e la costanza che questo sport richiede, ma anche una brutta esperienza personale: da ragazzo, al nord, venni aggredito da un gruppo di coetanei che mi insultarono e mi picchiarono chiamandomi “terrone”. Da allora ho capito quanto sia importante combattere il bullismo, ed è diventato uno dei miei obiettivi principali come insegnante.

Qual è il segreto per formare atleti vincenti e duraturi nel tempo?

– Il segreto è uno solo: costanza, passione e sacrificio. Bisogna allenarsi ogni giorno, anche svegliandosi alle tre del mattino se serve. Più sacrifici fai, più diventi forte, più cresci tecnicamente. I miei allenamenti sono completi e strutturati con queste parole d’ordine: impegno e disciplina nel tempo.

Ho portato molti dei miei allievi a vincere sia nel karate che nella kickboxing. La mia storia parla per me. Sono stato campione del mondo WP – KA a Mosca nel 2004. Nel 2005 sono stato premiato dal presidente del CONI, Locato, come campione del mondo. Nel 2006 ho vinto la medaglia d’argento ai mondiali WP – KA in Grecia, e sempre in quell’anno ho ricevuto un importante riconoscimento dal CONI di Lecce come miglior atleta.

Recentemente ti è stato conferito un premio prestigioso. Puoi raccontarcelo?

– Sì, il 17 maggio ho ricevuto un riconoscimento molto importante: il CONI di Roma, tramite l’ente Libertas, mi ha premiato con una targa firmata dal presidente Giovanni Malagò e da Giuseppe Conte, per l’eccellenza e la dedizione nell’insegnamento degli sport da combattimento. Per me è stata una soddisfazione immensa: vedere il mio nome scritto nelle pagine del CONI è il coronamento di anni di duro lavoro e passione. Sarebbe bello che anche la mia comunità, ogni tanto, riconoscesse i miei sforzi… Ma si sa, nessuno è profeta in patria.

Il Maestro Mazzarella insegna lo sport per combattere arroganza e bullismo.

Che tipo di maestro sei? Come trasmetti i valori ai tuoi allievi?

– Un maestro, prima ancora di insegnare una tecnica, deve saper parlare con l’allievo. Deve entrare nella sua testa e nel suo cuore. Io insegno a combattere, certo, ma non solo con i pugni. Insegno a combattere contro l’arroganza, contro il bullismo, contro la mancanza di rispetto. Nelle mie lezioni parlo sempre di pace, di rispetto, di amore per il prossimo. Il karate è disciplina, è controllo. Non è mai violenza fine a sé stessa.

C’è una frase che ripeto spesso ai miei ragazzi, e che per me è un vero motto: “È meglio essere un guerriero in un giardino che un giardiniere in guerra“. Questo significa che bisogna essere pronti, forti, equilibrati, ma sempre con rispetto e umiltà.

Il mondo delle arti marziali è in continua evoluzione. Come ti sei adattato a questi cambiamenti?

– Io ho sempre avuto un grande desiderio di imparare. Anche ora, dopo tanti anni di esperienza, mi considero uno studente. Ho tanti difetti, ma una cosa la so fare bene: mettermi in discussione. Nel tempo mi sono avvicinato a discipline nuove, mi sono formato come maestro di MMA e di jiu – jitsu, perché voglio offrire ai miei allievi una formazione completa, moderna, ma sempre basata su valori solidi. L’umiltà è la chiave. Nessuno può definirsi “arrivato”. Bisogna aggiornarsi, ascoltare, osservare. Solo così si cresce davvero.

In foto uno dei tanti riconoscimenti ricevuti dal Maestro Mazzarella.

E per il futuro? Quali sono i tuoi obiettivi, i tuoi sogni?

– Il mio sogno è chiaro: portare i miei allievi ai mondiali, agli europei, farli competere e vincere nelle grandi arene internazionali. E ci riuscirò, ne sono certo. Perché questa palestra, la Albatros, è una vera fucina di talenti. Vorrei anche che un giorno, la mia comunità, il mio paese, riconoscesse davvero il valore di ciò che facciamo qui ogni giorno. Non cerco applausi, ma un po’ di consapevolezza in più sì. Perché dietro ogni vittoria, ogni medaglia, c’è un lavoro immenso. E, soprattutto, c’è una passione che non si spegne mai.

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