Arianna Muci Couture, la stilista cesarina dal profumo internazionale
a cura di Alessio Peluso
“Uno su mille ce la fa, ma quanta è dura la salita…” Il celebre verso della nota canzone di Gianni Morandi, ci introduce ad un’interessante intervista, attraverso la storia di un sogno realizzato, dopo anni di sacrifici, paura di non farcela e difficoltà. Invece no! Arianna Muci Couture, la stilista originaria di Porto Cesareo ha varcato i confini, abbattuto i muri per raggiungere il suo grande obiettivo.
– Benvenuta Arianna nel nostro spazio speciale, dedicato ai personaggi di spicco del nostro territorio e grazie di aver accettato il nostro invito.
– Grazie a voi, per la disponibilità! Sarà un piacere raccontarsi e far scoprire ai lettori la mia storia.
– Come in ogni storia che si rispetti, l’origine di tutto gioca un ruolo fondamentale. Ci parli della tua giovinezza e del ruolo importante che ha ricoperto la tua mamma nel percorso di crescita umano e lavorativo?
– Come in ogni storia che si rispetti, le radici sono fondamentali, e per me tutto ha avuto inizio nel grembo di mia madre. Lei frequentava un corso di cucito mentre mi aspettava, e io credo fermamente che quel filo di creatività mi abbia intrecciato fin da allora. La mia passione per la moda è parte di me, è scritta nel mio DNA. Nascere e crescere tra il sole e il mare di Porto Cesareo è stata la mia benedizione, il mio punto di partenza unico.
Quei colori, quei profumi, quella luce: hanno scolpito non solo la mia sensibilità artistica, ma anche il mio essere. Porto sempre il mio mare con me, come una forza silenziosa e potente che mi accompagna ovunque vada. È la mia ispirazione, la mia ancora, la mia essenza. È grazie a tutto questo che oggi sono ciò che sono, sia come persona sia come artista.
– Oltre alla passione e determinazione, la formazione è necessaria: che peso ha avuto nel tuo cammino?
– La formazione è stata per me un pilastro fondamentale, il terreno su cui ho costruito i miei sogni. Ho frequentato diversi corsi accademici e mi sono diplomata a pieni voti all’Istituto “De Pace” di Lecce, un traguardo che porto nel cuore con immenso orgoglio. A scuola avevo sempre una fame inarrestabile di sapere, conoscere e di imparare con perfezione il mio mestiere. Ho solo ricordi bellissimi degli anni della scuola. E questo ha reso invincibile il mio bagaglio professionale.

Arianna Muci Couture: il punto di svolta nel viaggio in Svizzera…
– Anche Arianna Muci, ha vissuto il periodo del lavoro in ristorazione a Porto Cesareo e la prima fuga verso l’Emilia Romagna. Come reagì la tua famiglia?
– Sì, è vero, l’estate a Porto Cesareo significa “lavoro”, e da ragazza avevo bisogno di guadagnare per inseguire i miei sogni. Così, spinta dalla determinazione, partii di nascosto per Bellaria, in Emilia Romagna, dove gli stipendi erano più alti. Mio padre inizialmente era deluso e arrabbiato, e quel momento pesò molto su di me. Ma con il tempo capì che il mio gesto era mosso dalla passione e dalla voglia di costruire il mio futuro. Mi perdonò, e quel perdono significò tutto: un atto d’amore che mi diede ancora più forza per andare avanti.
– Non si è mai buoni profeti in Patria, almeno inizialmente. Infatti fu il trasferimento in Svizzera a cambiare tutto. Cosa accadde precisamente?
– Non si è mai buoni profeti in patria, e per noi fu proprio così. Nei primi anni 2000, l’artigianato in Italia iniziò a perdere valore, sminuito dall’arrivo di prodotti a basso costo. Il nostro lavoro, il cuore della nostra vita, cominciò a essere messo da parte, quasi discriminato. Fu un momento difficile, un bivio che ci costrinse a prendere una decisione importante: restare e cercare di sopravvivere, oppure partire e ricominciare da zero. Quando a mio marito arrivò un’offerta di lavoro in Svizzera, decidemmo di affrontare quel che chiamammo il nostro ‘viaggio della speranza’, armati solo di coraggio e di un sogno.
Non sapevamo cosa ci aspettasse: un luogo nuovo e sconosciuto, una lingua da imparare, una cultura completamente diversa da conoscere e amare. L’adattamento fu duro, pieno di sfide e sacrifici, ma insieme ce l’abbiamo fatta. Guardandoci indietro, quel salto nel buio è stato il punto di svolta che ha cambiato le nostre vite per sempre. È stata una lezione di forza, di unione e di speranza, che ci ha resi più forti e più consapevoli di ciò che davvero conta.
– L’ascesa partita nel 2021 continua ancora oggi, passando per lo spot femminile girato a Porto Cesareo nell’aprile 2024 e la scorsa estate la “Notte della Taranta” a Melpignano: ci racconti qualcosa in merito e le tue emozioni a distanza di tempo?
– Durante il periodo difficile del Covid, ho deciso di trasformare quel momento di incertezza in un’opportunità. Spinta dal coraggio che mi ha sempre contraddistinto, ho aperto il mio atelier, un luogo dove creatività e passione hanno trovato casa. Tra gli elogi delle clienti, è avvenuto un incontro magico: Michael. Lui, la mente strategica; io, le mani creative. Da quell’unione è nato Revario, una realtà splendida che mi ha dato la possibilità di fare il salto che sognavo da sempre. È lì che il desiderio di creare il mio brand personale, Arianna Muci Couture, si è trasformato in un obiettivo concreto.

Con la collezione “7Dee” ho debuttato alla Fashion Week di Milano, un’esperienza incredibile che ha fatto risuonare il nome del mio brand fino alla mia amata Porto Cesareo. Proprio lì, nel mio paese, ho trovato il luogo perfetto per girare lo spot ufficiale. È stato un evento straordinario: 100 donne di Porto Cesareo hanno partecipato, regalando un’energia che ha illuminato l’intero paese. È stato indimenticabile, magico, un momento che porterò per sempre nel cuore.
Quella stessa energia è arrivata fino a Melpignano. Quando ho ricevuto la proposta della Federazione della “Notte della Taranta” per diventare la stilista ufficiale dell’edizione 2024, quasi non riuscivo a crederci. L’emozione è stata incontenibile, un’esplosione di gioia e orgoglio. Finalmente avevo la possibilità di mostrare il mio talento artistico davanti a migliaia di persone, e ho messo tutta me stessa in quelle creazioni. La notte della Taranta è stata pura magia: il palco si è acceso di colori, tessuti e passione. È stato un sogno diventato realtà, una celebrazione di tutto ciò che amo e di ciò che sono.

Arianna Muci Couture: Madre Natura, l’opera da dove il sogno ha preso vita.
– Ogni artista ha le sue opere del cuore: c’è qualche lavoro a cui ti senti maggiormente legata e perché?
– Mi affeziono a tutte le mie creazioni, perché ognuna nasce dal cuore, con amore e dedizione. Ma c’è un’opera che occupa un posto speciale nella mia vita: la mia prima creazione in assoluto, ‘Madre Natura’, realizzata ai tempi della scuola. Fu proprio quel momento che mi fece capire con chiarezza cosa volevo fare nella vita. Ricordo ogni dettaglio di quel capo: un corsetto in alluminio color rame che brillava come fosse vivo, un ampio gonnellone in velluto che sembrava danzare ad ogni movimento, e una ramificazione di foglie che abbracciava la silhouette, come a raccontare la forza e la bellezza della natura. Era più di un abito: era un pezzo della mia anima.
Con ‘Madre Natura’ vinsi diversi concorsi e ricordo ancora l’emozione quando alcuni artisti lo desiderarono per presentare i loro spettacoli. È stato il primo riconoscimento del mio talento, la scintilla che ha acceso la mia passione. Ogni volta che penso a quel capo, sento riaffiorare quella ragazza piena di sogni che, ago e filo alla mano, aveva appena iniziato a costruire il proprio futuro.
– La nostra piacevole chiacchierata volge al termine, mentre il nuovo anno è già arrivato. Ci sveli qualche nuovo progetto o lavoro in programma?
– La mia start – up è appena nata, un sogno che si sta trasformando in realtà giorno dopo giorno. La strada da percorrere è ancora lunga, ma è emozionante sapere che il viaggio è appena cominciato. In questo momento sto valutando diverse proposte di collaborazione, ognuna con il potenziale di aprire nuove porte e arricchire il mio percorso. Intanto, sono profondamente immersa nella creazione della mia collezione primavera/estate: un progetto che ha richiesto tanto amore, ricerca e cura per i dettagli. È quasi pronta per essere ammirata, e non vedo l’ora di condividerla con voi!
E poi… beh, ci sono altre sorprese in cantiere, ma per ora non posso svelare tutto. Seguitemi sui social e scoprite con me cosa riserva il futuro! Vi prometto che sarà un viaggio ricco di emozioni, colori e, soprattutto, passione!
– È stato un piacevole viaggio di vita assieme, fatto di arte, creatività e passione. Un enorme abbraccio e in bocca al lupo per il futuro dalla nostra redazione!
– Grazie a voi, un caloroso saluto ai vostri lettori!
