La focara di Novoli: il fuoco della tradizione torna, ma servono le fascine
a cura di Alessio Peluso
“Cari concittadini,
il Sindaco Marco De Luca insieme a tutto il Comitato Festa Sant’Antonio Abate rivolgono un pubblico appello alla sensibilità dei tanti novolesi e devoti che desiderano offrire il proprio contributo alla costruzione della Focara. Quest’anno, in modo particolare, c’è carenza di materia prima: si ha sempre più difficoltà a reperire la legna necessaria ad erigere il nostro grande falò.
Per questo è importante che, chi può, dia il suo contributo offrendo i sarmenti utili a consentire la prosecuzione del lavoro intrapreso lo scorso 15 dicembre. Quanti vogliono e possono collaborare non esitino a contattare il Sindaco o i componenti del Comitato Festa. Contiamo molto su una pronta e corale risposta”.
Il seguente appello, lanciato sulla Pagina Facebook ufficiale del Comune di Novoli è stato confermato dallo stesso primo cittadino, mercoledì 8 gennaio, durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento. In tal senso si auspica l’intervento della Regione Puglia presso le aziende vitivinicole. L’accensione è prevista per giovedì 16 gennaio 2025 alle 20:30 in Piazza Tito Schipa. Tra gli ospiti da segnalare i Sud Sound System e gli Après La Classe.
Gli appuntamenti più interessanti tra religiosità e spettacoli.
16 gennaio
15:30 Rito di benedizione degli animali
16:00 Solenne Processione tra le vie del paese
18:30 Celebrazione eucaristica presieduta da Don Luigi Lezzi, con benedizione del pane di Sant’Antonio che sarà distribuito durante la festa
20:30 Accensione piromusicale della Focara di Novoli in Piazza Tito Schipa
17 gennaio
07:30 Il suono delle campane e una fragorosa salve della Pirotecnica salentina, annunceranno il giorno di festa
10:30 Solenne concelebrazione eucaristica presieduta da Monsignor Angelo Raffaele Panzetta, Arcivescovo coadiutore di Lecce
15:30 Rassegna pirotecnica in Piazza Tito Schipa
20:15 Spettacolo pirotecnico in Piazza Tito Schipa
18 gennaio
18:30 Messa di ringraziamento presieduta dal parroco Don Luigi Lezzi, alla presenza del Comitato Festa e delle Autorità Civili e Militari
19:00 Sagra del Maiale in via Parlangeli
19:30 Grandioso spettacolo pirotecnico in Piazza Sant’Antonio. Lancio dei palloni aerostatici in Piazza Totò Vetrugno.
21:30 Cesare Dell’Anna e Opa Cupa, Fanfara Ciocarlia ed Antonio Castrignanò in Piazza Sant’Antonio
26 gennaio
18:30 Dopo la Santa Messa, il simulacro del Santo Patrono farà ritorno nel suo cappellone
Una storia antica che lega Novoli alla devozione verso Sant’Antonio Abate.
Nel Salento il periodo di gennaio è associabile per tradizione e cultura alla focara. E’ un’usanza centenaria diffusa a macchia d’olio in tanti paesi salentini. Tra questi però, la Focara che si accende a Novoli ha un fascino senza eguali. Immergendoci nell’ambito storico dobbiamo far riferimento al XV secolo, quando a Novoli si preparavano dei piccoli falò.
Un periodo in cui la presenza dei veneziani sul luogo è confermata dal commercio di olio e vino; senza tralasciare la cosiddetta “Cavallerizza”, dove si facevano crescere i cavalli. Solo nel 1664 finalmente la cittadina novolese, con l’approvazione dell’allora vescovo Pappacoda, si legò per sempre alla protezione di Sant’Antonio Abate.
Secondo quanto riportato da fonti storiche attendibili la prima testimonianza certa di Focara come la intendiamo oggi, risalirebbe al 1905; per giunta la preparazione si accompagnò ad una nevicata memorabile. Altri riferimenti storici di rilievo sono il 1912, 1926, 1928 e 1938, come riportato rispettivamente da D’Elia, Bertacchi, Sbavaglia e De Leo.
“La marangia te papa Peppu”, antica usanza della focara di Novoli.
Come da tradizione la raccolta dei fasci inizia il 17 dicembre. Sicuramente sino agli anni ’50 l’accensione avveniva vicino al Santuario, poi piazza Brunetti ed infine per ragioni logistiche e di sicurezza, nell’attuale piazza Tito Schipa. Anticamente vi era l’usanza de “la marangia te papa Peppu“, con un ramoscello d’arancio posto all’apice della focara. Di solito era preso dal giardino in possesso del sacerdote del posto.
Anche le forme si sono evolute nel corso del tempo. Dall’iniziale cono, all’affascinante galleria creata a doc per permettere il passaggio della statua, sino a forme piramidali. Negli ultimi anni sono mediamente 100 le persone che si adoperano per la preparazione.