Sant’Ambrogio Patrono di Milano e dottore della chiesa
La Redazione
Di nobile famiglia romana, probabilmente di provenienza orientale, Sant’Ambrogio, Patrono di Milano, nacque a Treviri poco dopo il 330. Ritornato a Roma, ricevette una formazione funzionale alla carriera amministrativa. Al suo primo incarico di rilievo venne inviato a Milano come governatore della provincia di Liguria ed Emilia. Nel capoluogo lombardo si trovò coinvolto nella crisi ariana. Alla morte del vescovo ariano Aussenzio, nel 374, la folla ritenne ispirata da Dio la voce di un bambino che l’aveva acclamato vescovo.
Pur di famiglia cristiana, all’epoca il governatore era solamente catecumeno. Si mostrò dunque riluttante di fronte alla nomina e solo dopo varie insistenze accettò. La consacrazione episcopale, il 7 dicembre 374, venne accompagnata dalla rinuncia a tutte le sue proprietà per venire in soccorso dei poveri. Propose questo modello anche al suo clero, non tanto per amore di povertà, ma come virtù civica e di aiuto per il prossimo.
Altro cardine dell’azione pastorale di Ambrogio fu la predicazione basata sull’interpretazione allegorica della scrittura. Vi fu poi l’agire politico, con il richiamo all’imperatore a rispettare la religione e la morale. Da ultimo ricordiamo l’attività di Ambrogio rivolta alla riorganizzazione delle chiese dell’Italia settentrionale.
La festa di Sant’Ambrogio coincide con la stagione del Teatro alla Scala.
L’opera letteraria di Ambrogio è molto importante, la sua azione di vescovo fondamentale per la chiesa. Egli ha lasciato il suo nome alla città, alla diocesi, alla liturgia di Milano. Un suo biografo contemporaneo, Cesare Pasini, definisce la sua poesia connotata da sobria ebrietà. Un ossimoro che si presta a definire anche i milanesi: sobri nel carattere, entusiasti nella generosità. Sant’Ambrogio è considerato dottore della chiesa e Patrono di Milano.
Quattro le basiliche costruite nella città del Duomo, con quella a lui intitolata, databile tra il 379 d.C. e il 386 d.C.; le altre sono San Nazaro, San Simpliciano e San Dionigi. Dal 1940, il 7 dicembre giorno della sua festa, in contemporanea, parte anche la stagione del Teatro alla Scala. Ambrogio morì a Milano il 4 aprile del 397.