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Torna il Corpus Domini: giovedì la solenne processione a Porto Cesareo

a cura di Alessio Peluso

Il Corpus Domini nacque in Belgio intorno alla metà del 1200. Infatti nel 1208 la Beata Giuliana di Retine in una visione mistica, ricevette da Dio l’invito ad onorare l’Eucaristia con una festa. Confidandosi con il suo padre spirituale, la richiesta fu accolta dal vescovo del tempo e nel 1246 arrivò l’approvazione ufficiale solo per la zona di Liegi.

È nel 1263 però che a Bolsena, avvenne un incredibile miracolo: un sacerdote boemo, Pietro da Praga, fu preso dal dubbio sull’esistenza reale di Gesù nell’Ostia. Risultato? Quando la spezzò, ne uscirono gocce di sangue. Papa Urbano IV, confidente della Beata Giuliana, allargò la festa all’intera comunità cristiana e l’anno successivo la bolla papale “Transiturus”, la proclamò festa di precetto.

Quest’anno l’appuntamento fissato a Porto Cesareo con il Corpus Domini torna giovedì 31 maggio:

19:00 Celebrazione Eucaristica

20:00 Processione del Santissimo Sacramento – Partenza dalla chiesa “B. Vergine Maria del Perpetuo Soccorso”, Via Monti verso sinistra, via Garibaldi verso destra, piazza Risorgimento, via Petrarca, piazza Nazario Sauro verso sinistra, via Silvio Pellico, via Monti, sagrato Don Marzio Strafella e rientro in parrocchia.

Il miracolo eucaristico con protagonista Sant’Antonio da Padova.

E di miracoli eucaristici se ne contano veramente tanti; singolare quello che accadde a Rimini nel 1223 con Sant’Antonio da Padova. Vi era al tempo una comunità di Patari, corrente religiosa di Milano, considerati eretici. A capo del movimento un tale Bonvillo che sfidò Sant’Antonio.

Avrebbe chiuso la sua mula per tre giorni nella stalla a digiuno, poi l’avrebbe accompagnata davanti al foraggio, mentre vi era l’esposizione del Santissimo Sacramento. Nel giorno concordato dell’incontro la mula si prostrò al cospetto dell’Eucaristia, con Bonvillo e i suoi che si convertirono. Successivamente si costruì un tempietto commemorativo, chiamato Cappelletta di Sant’Antonio.

Torna il Corpus Domini: incredibile quanto avvenne a Torino nel 1453.

Altro incredibile miracolo quello avvenuto a Torino nel giugno del 1453, durante la guerra tra la Francia e il Ducato di Piemonte – Savoia, ufficialmente scoppiata per il matrimonio tra Luigi, figlio del re Carlo VII, con Carlotta di Savoia (matrimonio che il re non voleva); in realtà perché Renato d’Angiò, voleva riconquistare il Regno di Napoli, passando per Savoia.

Mentre Renato attraversava le Alpi, le truppe piemontesi intervennero in massa e si impadronirono di Exilles, saccheggiando tutto. L’esercito del D’Angiò passò, ma ormai il saccheggio era avvenuto, e non risparmiò la chiesa, da cui sparì l’ostensorio con l’Ostia consacrata. I ladri misero il contenuto nei sacchi e si diressero a Torino, dove giunsero il 6 giugno, ottava della festa del Corpus Domini. Nessuno si sarebbe accorto di nulla se un mulo non fosse caduto, rifiutando di rimettersi in piedi, nonostante le grida e le bastonate dei ladri.

Ma soprattutto se dal sacco legato al mulo non fosse caduto a terra l’ostensorio e l’Ostia consacrata non ne fosse uscita, innalzandosi nel vuoto. In un attimo si trovarono circondati da mezza Torino con a capo il vescovo. Intanto un sacerdote alzò un calice verso l’Ostia che si abbassò e si fermò sul calice portato in processione nella cattedrale di San Giovanni.

Undici furono testimoni dell’accaduto. Buona parte della testimonianza la si ritrova nell’archivio municipale in una cassetta di cipresso. In quel punto si innalzò una colonna, in seguito la costruzione della Basilica del Corpus Domini.

Scatto fotografico di Francesco Antonio Rizzello, il 19 aprile 2019, in occasione della Settimana Santa.

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