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Pasquetta a Porto Cesareo, le origini di una festa antica con protagonista Santa Cesarea

a cura di Salvatore Muci

Nella storia meridionale feste e sagre titolate ai vari culti sacri sono stati di primo piano nella cultura del nostro sud, da Napoli sino all’ultimo paesino siciliano. Il Salento si distingueva da tutte le altre zone meridionali per le pasquette locali. Precisamente consisteva che quel giorno del lunedì post – Pasqua, tali festeggiamenti si spostavano in un giorno diverso dopo quel periodo: sia marzo – aprile, fino all’ultimo di maggio. Ogni comunità salentina festeggiava la sua Pasquetta:

  • Copertino, la Madonna della Grottella, martedì seguente;
  • nel mercoledì e giovedì, a Leverano trasportavano San Rocco sino alla Masseria a Varo;
  • a Veglie la gente si recava sino al cimitero e alla cappella della Madonna dell’Iconella;
  • la 1ª domenica dopo Pasqua a Lecce c’era Lu Riu o ci si recava fino alla Torre di Belloluogo.

L’elencate cittadine sono limitrofe alla nostra Porto Cesareo, che sino all’anno 1967, la domenica come a Lecce, portavano Santa Cesarea dal paese sino alla cappella della Masseria Sarmenta, per poi riportarla sino alla sua chiesa nel tardo pomeriggio, accompagnata da una banda musicale di un paese vicino. Questa era la vera pasquetta cesarina.

Ma in origine, da quando è nata, non era proprio quella la data della festa, bensì veniva molto dopo, nel giovedì dell’Ascensione, il giorno, secondo lo storico Galateo, un medico di Galatone, della sua morte, il suo “dies natalis”. Tale fonte è riportata nel suo “De Situ Iapigyae”, stampato dopo la sua morte a Basilea, in Svizzera.

La devozione portata avanti dai Massa e dai Giannelli.

I proprietari della masseria, i baroni Massa da Nardò, per la devozione ornarono la chiesetta di un dipinto che raffigurava la santa francavillese, con la bacinella con su due colombe, che teneva per mano un ragazzo. Su tre documenti degli anni 1847 – ’48, si nota chiaramente un’effigie di Santa Cesarea nella chiesetta del lido del mare di Cesarea. Mentre la costruzione in Lecce della statua di cartapesta, fu fatta, forse nel 1880, a cura dei Giannelli di Nardò, coloro che portarono avanti la tradizione nel giorno dell’Ascensione.

Negli anni ’30, era la 1ª domenica dopo Pasqua, quando già al mattino presto, la processione arrivava alla Sarmenta e giunti ivi, la statua entrava nella chiesetta, dove il nostro sacerdote celebrava una funzione religiosa in presenza di tutto il popolo cesarino e di quelli limitrofi. Nei pressi c’era una piccola fiera, la banda musicale che intonava canti di festa e si accendevano le batterie dei fuochi.

Il pomeriggio più tardi, la processione ritornava a Porto Cesareo: all’uscita della statua si sparavano salve di fuochi in aria, che continuavano ancora lungo la via del ritorno. Sempre accompagnata dal concerto musicale, si entrava per via e corso Garibaldi, poi in via Francesco Petrarca, infine in via Ludovico Ariosto. Entrata in chiesa e sistemata la statua su un palco tappezzato col retro di tendaggi, si celebrava una messa in suo onore. Nelle vicinanze, dalla chiesa alla banchina del porto e verso Piazza Nazario Sauro, era sistemata una fiera di vari prodotti e ancora la banda musicale.

Pasquetta a Porto Cesareo 2023: la pioggia è la grande protagonista

a cura di Alessio Peluso

Aziono nella mia mente la macchina del tempo. Un flash mi riporta al Lunedì dell’Angelo del 13 aprile 2020. Tutta Italia è in lockdown, bloccata tra le mura domestiche. Chi è fortunato, grazie alla posizione della propria abitazione, può gustarsi il mare. Il sole spadroneggia, il mare è talmente piatto da sembrare un olio su tela. Sì, quel cielo sereno è l’unica nota lieta per molti di noi, abituati a vivere in maniera nettamente diversa il giorno di Pasquetta.

Oggi 10 aprile 2023, la Pasquetta cesarina e nel Salento ha un sapore diverso. Il tempo è diametralmente opposto, spira una fresca tramontana coadiuvata da piogge previste dai meteorologi nei giorni precedenti. Dal momento in cui metto il naso fuori da casa all’orizzonte si percepisce una strana calma. Passando dalla Villetta Comunale, intitolata a Pertini, non si vedono gruppi di ragazzi, domina il silenzio e il tintinnio del tempo.

Solo la coda delle macchine lungo via Cilea e nei pressi di Piazza Nazario Sauro.

Di lì a poco sono già in via Cilea. Come da tradizione si nota la coda di macchine, nulla di paragonabile ad anni precedenti. Nei supermercati invece , ognuno cerca di non dimenticare nulla prima di iniziare gli spostamenti e le riunioni all’interno delle abitazioni. I salumieri hanno comunque il loro bel da fare: dal classico mortadella e provola, al salame piccante e soresina, sino al prosciutto e mozzarella, gli abbinamenti non mancano.

Le macchine al loro interno sono affollate di gente e di cibo. I finestrini sono chiusi, anche se il volume della radio e della musica è alto. Sui marciapiedi laterali, pochi i passanti che si avventurano sotto l’ombrello. Percorro la breve discesa della lunga via Cilea e giungo nei pressi della statua di San Pio. I parcheggi sono tuttavia pieni.

Arrivando a Piazza Nazario Sauro, mi addentro in direzione di via Silvio Pellico, la comune strada dei magazzini. Qui ci si dedica agli acquisti last – minute, alla ricerca di pesce fresco, magari da preparare sotto il camino acceso.

Pasquetta a Porto Cesareo tra Piazza Risorgimento e il Luna Park.

Il cuore del paese, precisamente Piazza Risorgimento, è svuotato. I più giovani si incontrano nei pressi della sala giochi, il resto del corso principale è ovviamente all’interno dei vari punti ristorazione. C’è chi sceglie la comodità di un pranzo al coperto al ristorante, chi opta per un salto in rosticceria; infine chi si fa ingolosire dagli odori delle crepes e da qualche acquisto nei vari negozi di abbigliamento.

Proseguo per l’ultima tappa in direzione Riviera di Ponente. Le simpatiche paperelle sono le uniche a loro agio, mentre all’orizzonte il divertimento con il Luna Park in zona Scalo d’Alaggio, è saltato. La Pasquetta di Porto Cesareo 2023, ha il colore grigio del cielo e una temperatura poco primaverile. Ed allora, facendo i debiti scongiuri (le previsioni meteo sono ottime!), tutti pronti a riscattarsi martedì 11 aprile, giorno della cosiddetta Pasquetta locale.

Foto di copertina scattata intorno alle 11:45.

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