Santa Lucia ad Erchie, il noto Santuario divenuto un’ambita meta religiosa
a cura di Massimiliano Dei Sommi
Quale Salentino non è mai stato in visita al Santuario di Santa Lucia ad Erchie (BR)? Indelebile nella mia mente resta il ricordo di quando andai con mia nonna per la prima volta in quella chiesa stupenda, e ancor di più scendendo nella cripta dove si trova la sorgente miracolosa. Un luogo suggestivo e pieno di pia devozione è quello che sorge nell’antico territorio di “Hercle” nei pressi della città messapica di Manduria. Luogo abitato, nel medioevo, dai monaci basiliani ove avevano costituito un insediamento rupestre. Leggenda narra, che ricevettero dal generale Maniace la reliquia di un osso delle sacre spoglie della Santa di Siracusa durante la traslazione del sacro corpo mortale da Siracusa alla Capitale orientale Costantinopoli.
Questi monaci costruirono una Cappella arricchita con affreschi raffiguranti la vita della santa e un quadretto della stessa, dove veniva venerata la sacra reliquia che presto divenne meta di pellegrinaggi. In seguito tale cappella cadde in disuso fino a quando, nel XVI secolo, avvenne un evento miracoloso… Quell’avvallamento chiamato Hercle stava passando un periodo di grave siccità, e un giorno, mentre un mandriano era al pascolo con la sua mandria, perse di vista una delle sue mucche.
L’uomo sulle tracce di questa, la trovò intenta ad abbeverarsi ad una fonte zampillante. Lì rinvenne anche il quadretto che, un tempo, si trovava nella cappella. Si racconta infatti che alcuni ricchi feudatari locali l’avessero donata alla cappella basiliana, per andare poi purtroppo perduta durante un’inondazione che aveva investito l’antico insediamento basiliano. Proprio in quel luogo venne costruita la chiesetta (l’attuale cripta) inglobando in sé la fonte da cui ancora oggi sgorga acqua e, nei secoli successivi, venne costruita su di essa l’attuale Santuario.
Santa Lucia ad Erchie: nel video l’acqua della sorgente miracolosa.
Ancora oggi numerosi fedeli si recano ogni anno ad Erchie, in particolar modo il secondo giovedì dopo Pasqua (data insolita rispetto al martirologio romano che la ricorda il 13 Dicembre), secondo il rito della cosiddetta “perdonanza”, ossia un piccolo pellegrinaggio che si compie per chiedere alla Santa protettrice della vista una grazia per sua intercessione. Ed è consuetudine lavarsi gli occhi proprio con l’acqua miracolosa che sgorga da quella fonte.
Santa Lucia protettrice della vista, già il nome porta in sé l’emblematico significato. Lux, Luce e quindi vista, ma non la vista del corpo, no, ma quella del cuore. Quella vista che la martire non perse mai, neanche in punto di morte a causa del suo ultimo supplizio, quello dove gli vennero strappati gli occhi dalle orbite su ordine del prefetto Pascasio. Ebbene Lucia non ha mai rinunciato a vedere la verità, ossia a seguire il Signore sempre, consacrando ad Esso la sua verginità. Fino al giorno della sua morte è rimasta sempre fedele. Era il 13 Dicembre 304, quando lasciò questo mondo a soli 21 anni.