ARTE & SALENTO

Il ciclo delle stagioni e il pescato a Porto Cesareo sul finire degli anni ’60

La Redazione

Nel 1966 a Porto Cesareo, per quanto riguarda le imbarcazioni operanti abbiamo questa situazione:

  • 10 barche a vela attrezzate per la piccola pesca;
  • 20 barche a motore attrezzate con reti a tramaglio;
  • 10 barche a motore attrezzate con nasse e palamiti di fondo.

La zona di pesca andava da Santa Maria di Leuca a Taranto. Prima di proseguire in questo nostro cammino, che altro non è che il cammino del pescatore di Porto Cesareo, è opportuno ricordare, dandone un breve riassunto che vale per gli anni ’60 e ’70, come il pescato dipenda dal variare delle stagioni e dal ciclo biologico del pesce.

Nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, con lo spidone è la pesca dei pupiddrhi a farla da padrone. In marzo, aprile e maggio, con la palamitara, è la volta del pesce azzurro (specialmente maggio e giugno per la pesca del tonno). Con le nasse in aprile, maggio e giugno è tempo di masculari e fimmineddre.

In luglio, agosto e settembre con il tramaglio si pescano merluzzi, dentici, cernie, scorfani, triglie ed aragoste; sui fondali alti, facendo una sola calata al giorno. Sui fondali bassi (10 – 30 metri), e con due calate al giorno (alle 2:00 per tirarla prima dell’alba; ripulita, ributtata in mare e tirata dopo il tramonto) nei mesi di ottobre, novembre e dicembre. Da maggio fino a settembre con la squadrara prevale la pesca di aragoste e palombi squadri.

Alla fine degli anni ’60 la pesca giornaliera era soddisfacente, sia come varietà che per le dimensioni dei pesci che per il 70 % si presentavano di grosse dimensioni. A titolo orientativo, diamo ora alcuni riferimenti di pescato medio con i vari sistemi di pesca:

Oltre al positivo ciclo delle stagioni, una nuova attrezzatura compare sulle imbarcazioni.

Tramaglio: 40 kg di triglie con parecchi esemplari che arrivano al kg di peso.

Palamite: 20 cernie del peso massimo di 22 kg, 5 dentici.

Squadrara: 20 squadri veraci con un peso compreso tra i 7 e i 12 kg, 5 squadri monaci dal peso di 15 – 50 kg, 2 racie di peso 10 – 30 kg, 10 aragoste dal peso massimo di 5 kg.

Palamitara: dai 5 ai 50 quintali di pesci di grossa taglia.

Palamitara / Tonno: dai 30 ai 40 quintali di tonno.

Nel 1969 sulle imbarcazioni di Porto Cesareo compare il salpa – reti. Con tale attrezzo si ha la possibilità di usare reti più lunghe, di impiegare meno personale e di scoprire nuovi e più profondi fondali. Con tale attrezzo il pescato aumenta mediamente del 10%. 

Tratto dal libro “La salsedine ha solcato il mio cuore” di Antonio Durante.

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