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Giocattoli donati dopo il sequestro

L’iniziativa avallata dai Carabinieri della locale stazione di Porto Cesareo e dalla Compagnia di Campi Salentina. Come trasformare l’illegalità, in un gesto di generosità verso i più piccoli.

a cura di Loris Peluso

La notizia è trapelata dal profilo Facebook ufficiale della sindaca di Porto Cesareo, Silvia Tarantino. Un lietissimo annuncio per i giovanissimi pazienti del reparto di Oncoematologia Pediatrica del “Vito Fazzi” di Lecce. E’ il reparto che si occupa di tumori infantili e leucemie che colpiscono piccoli innocenti in tenera età.

Come affermato dalla prima cittadina, ai bambini sono stati donati i giocattoli e i gonfiabili sequestrati lo scorso 6 agosto dai Carabinieri della locale stazione e della Compagnia di Campi Salentina. Così a seguito di un controllo anti – abusivismo commerciale, che ha messo in evidenza l’illegalità del tutto ha avuto inizio l’operazione. I giochi minuziosamente controllati, corrispondendo perfettamente alla normativa vigente, dopo qualche settimana sono giunti tra le mani dei bambini.

Giocattoli donati, grazie all’impegno della dottoressa Tornesello e dell’Associazione “Per un sorriso in più”.

Ruolo chiave nella bellissima iniziativa hanno avuto anche la dottoressa Assunta Tornesello e l’associazione “Per Un Sorriso in Più”. Essa è nata proprio al “Vito Fazzi” di Lecce il 7 marzo del 1997. L’idea partì da un gruppo di genitori di piccoli pazienti affetti da leucemia e tumori; il fine è aiutare altre famiglie in situazioni simili, grazie alle loro personali e complicate esperienze.

Tuttavia slanci di generosità sono all’ordine del giorno nel Salento. Ad esempio in quel di Taranto meno di un mese fa, come riportato proprio dalla nostra redazione, i volontari di “Edilizia Acrobatica” fecero divertire i bambini degenti dell’ospedale “SS. Annunziata” calandosi magistralmente dal tetto come supereroi della Marvel.

Al di là delle differenze tra le due iniziative, l’aspetto che accomuna è sempre la voglia di aiutare chi si trova in difficoltà; in questi casi i bambini. L’obiettivo, sempre nobile, è di donare una speranza ai veri guerrieri, che già durante l’età della spensieratezza, lottano giornalmente con le unghie e con i denti per la propria vita.  

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