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Fernando D’Andria, il primo benzinaio a Porto Cesareo

Esattamente due settimane fa si spegneva a 94 anni, uno dei fondatori della prima benzina a Porto Cesareo.

a cura di Alessio Peluso

È il giorno di San Lorenzo. Porto Cesareo è in fermento. Lo si intuisce dai ragazzi che accalcano i supermercati, dall’esodo di massa per accamparsi in tempo il proprio spazio in spiaggia. Anche i bar si sono attrezzati con piogge di cornetti, mentre i ristoratori si adoperano per fornire cene veloci e d’asporto. In questo tram – tram di vita quotidiana e frenetica, il rintocco delle campane è inequivocabile. Qualcuno ha lasciato la vita terrena e ben presto sono gli stessi profili social a fare chiarezza.

Nel giorno per eccellenza dove si attendono le stelle cadenti, una ha deciso di compiere la strada opposta. Se ne è andato a 94 anni Fernando D’Andria, storico benzinaio in Via Garibaldi. Nato nel lontanissimo 9 ottobre del 1926, ha potuto vivere la realtà storica e sociale di una Porto Cesareo molto diversa da quella che conosciamo oggi.

Nasce l’associazione “La Chiangi” negli anni ’40.

Originario di una famiglia di pescatori è il mare a caratterizzare i suoi primi anni di vita. Il padre Francesco Antonio, gli insegna i trucchi e i segreti del mare, proprio com’era costume del tempo, nel trasmettere il mestiere di padre in figlio. Fernando è un ragazzo sveglio, impara in fretta e subito dopo la Seconda Guerra Mondiale si ritrova a fare parte di un’associazione marinara importante come “La Chiangi”. Qui però apriamo una breve parentesi per spiegare di cosa si tratti.

I pescatori del tempo forniti di piccole barche a remi o a vela compivano lunghi tragitti in direzione Gallipoli o Torre Colimena. Giunti lì dopo un pomeriggio di fatiche, attendevano il tramonto e la sera uscivano in mare con le lampare (grosse lampade) che servivano ad attirare i pesci; poi li circuivano con reti specifiche quali la schiavina dalle maglie piuttosto larghe. Tonni, alalonga o palamite potevano essere pescati e ripagare dello sforzo compiuto.

Ma perché si costituì tale associazione? La motivazione era nella possibilità di usare la giangiola, uno strumento enorme ed utile per catturare il pesce azzurro. L’iniziativa partì dalla famiglia D’Andria dello stesso Fernando, assieme a Salvatore e Vittorio; tra i tanti nomi spicca anche quello di Gino Colelli, noto per il ritrovamento della statua del Dio Thoth. L’associazione “La Chiangi” rimase in piedi una ventina d’anni fino agli inizi degli anni ’60 per poi scomparire.

Fernando D’Andria, benzinaio già dai primi anni ’50.

Nel frattempo Fernando D’Andria diviso sempre tra lavoro e famiglia, agli inizi degli anni ’50 ha una brillante intuizione, assieme a Salvatore D’Andria e Peluso Damiano: fondare la prima benzina a Porto Cesareo. La collocazione è nell’intersezione tra Via Garibaldi e Via Catalani. Oggi una strada trafficata, tra i bar e i suoi tavolini, piccoli supermercati, case e macchine in continuo movimento. Ma nei primi anni ’50 qual era la situazione?

Fernando D’Andria è il secondo nella foto, a partire da sinistra.

La nota benzina dei D’Andria prese piede tra il tabacchino dell’allora vedova Pasanisi e il bar delle sorelle e mamma Santina Greco. Poi case sparse e campagne di uliveti, poiché il nostro piccolo borgo fermava lì la sua estensione. Il paese allora contava circa 2000 abitanti. Fiat, Alfa Romeo e Giulietta erano le auto che andavano per la maggiore, oltre ai camioncini che di passaggio erano diretti verso Taranto per il trasporto del pesce.

Nasce in questo periodo il mito di lu Fernandu di la benzina, che con un gesto semplice forniva il proprio servizio a migliaia di passanti e cesarini. E se vi era bisogno di aggiustare una bicicletta? Niente paura, poiché Fernando era un uomo in grado di fare molte cose e bene. Ci mancherà non vederlo più operativo sin dalla mattina presto, pronto al servizio del pubblico. Ma siamo sicuri che ad ogni San Lorenzo lo immagineremo ancora sorridente e col suo immancabile cappellino.

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