San Lorenzo da Brindisi
La Redazione
Prima di divenire noto come San Lorenzo da Brindisi, il suo nome all’anagrafe era Giulio Cesare Russo, nato da Guglielmo Russo morto prematuramente intorno al 1565 ed Elisabetta. Il suo percorso di studi inizia tra i Francescani Conventuali di San Paolo Eremita in Brindisi, per poi prendere l’abito e proseguire un cammino religioso fatto probabilmente di predicazioni pubbliche, come era in uso per i Conventuali più giovani del tempo.
La vita dell’allora Giulio Cesare prende una piega difficile con la scomparsa della madre, ragion per la quale, in difficoltà economica, si trasferisce a 14 anni a Venezia da uno zio sacerdote che si occupava dei chierici di San Marco. La scelta si rivela giusta e il 18 febbraio 1575 indossa l’abito francescano, con il vicario padre Lorenzo da Bergamo, che gli impone il suo stesso nome. Il 18 dicembre 1582 finalmente diviene sacerdote e sette anni più tardi è già vicario generale in Toscana.
San Lorenzo mediatore tra cristiani e turchi.
Agli inizi del 1600 è inviato in Germania come capo dei missionari cappuccini, con l’obiettivo di aiutare spiritualmente le truppe cattoliche al cospetto dei turchi. Lorenzo da Brindisi, sorprende sia i cristiani che i loro nemici con il dialogo (facilitato dalla conoscenza di molte lingue, tono della voce e conoscenza della bibbia a memoria), oltre a un comportamento esemplare. Le sue gesta non rimangono inosservate e il 24 maggio 1602 è eletto vicario generale del suo ordine, con la responsabilità di visitare le province collocate dopo le Alpi.
Due anni dopo nella sua Brindisi fa edificare la chiesa di “Santa Maria degli Angeli”, con all’interno un monastero destinato alla clausura. Ad aiutarlo economicamente sono personaggi come il duca di Baviera e la principessa di Caserta, conosciuti durante il girovagare per l’Europa. Il suo sogno è però quello di ritornare nella sua terra natia, ma nel 1618 è costretto a virare verso Napoli.
Qui il patriziato napoletano lo invia in missione in Spagna per dialogare con il re Filippo III e riferire del cattivo comportamento del viceré don Pietro Giron di Osuna nei confronti dei sudditi. L’incontro avviene a Lisbona il 25 maggio 1619, con Lorenzo che profetizza la morte del re nel giro di due anni, se questi non avesse preso i giusti provvedimenti.
Intanto il 22 luglio del 1619, San Lorenzo da Brindisi si spegne, forse a causa di un avvelenamento, mentre il 31 marzo 1621, come predetto, Filippo III inadempiendo alle richieste muore. La beatificazione si compie nel 1783 con Pio VI ed è proclamato dottore della chiesa nel 1959 con Papa Giovanni XXIII.