ARTE & SALENTO

Lu Paolinu e la Quaremma, la strana coppia

Spesso ne abbiamo sentito parlare della “strana coppia” di innamorati. E allora vale la pena raccontarne la loro storia…

a cura di Dario Dell’Atti

Il Carnevale è in corso e già scorrono in mente i bei momenti di giovinezza, dove era quasi obbligo vestirsi in maschera e sfilare per le vie del paese. Per il Carnevale italiano la coppia più bella era e rimane quella di Arlecchino e Colombina; ma anche l’antica terra d’Otranto aveva la sua coppietta di innamorati: “Lu Paolinu” e “la Quaremma”.

La storia di questi due personaggi è molto travagliata. La tradizione vuole che Lu Paolinu giovane benestante, sperperasse tutti i soldi, prima del padre e poi successivamente della moglie (la Quaremma) in vino, osterie, ma soprattutto in burle ben congegniate alla cittadinanza.

Un giorno, di questi sbeffeggi furono stufi alcuni uomini del paese, che all’ennesima marachella, picchiarono il povero Paolino lasciandolo in fin di vita davanti casa. Morì nella notte di Martedì grasso. La povera Quaremma vestita di nero, dopo aver digiunato quaranta giorni, per il dolore decise di raggiungerlo.

Il corteo funebre per lu Paulinu e la Quaremma appesa.

Da allora, in alcuni paesi del Salento si riproduce il corteo funebre “te lu Paulinu”. Si rappresenta con un pupazzo di paglia e cartapesta, che alla fine del rito dopo la lettura del testamento è bruciato. Nei quaranta giorni di Quaresima, è diffusa a Lecce e nei paesi della Grecia Salentina, l’usanza di esporre sul terrazzo o sul balcone un pupazzo raffigurante una vecchia, con in mano ago e filo.

Anche la Quaremma secondo tradizione è bruciata il giorno di Pasqua. Un rito di purificazione, che comunica l’inizio di una nuova vita e sottolinea ancora una volta l’influenza della Grecia nella nostra meravigliosa terra. La Quaremma, anziana e vestita di nero, rappresenta una delle tre Moire, dee, che secondo la mitologia greca tessevano il destino dell’uomo.

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