ARTE & SALENTO

Il Guercio delle Puglie e le dieci tele sulla Gerusalemme Liberata

a cura di Vanessa Paladini

Conosciuto come il Guercio delle Puglie, Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona (1600-1665) fu conte di Conversano e duca di Nardò, oltre ad essere un esponente del baronaggio ribelle. Al fine di rinnovare lo splendore del suo lignaggio, diede forti impulsi culturali al feudo di Conversano riflettendo l’intento di ricostruire una raffinata corte su modello di quelle rinascimentali. Il conte commissionò, con intento celebrativo, dieci grandi tele tratte dalla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso.  

Il ciclo figurativo, affidato al pittore napoletano Paolo Finoglio era destinato alla Galleria del castello di Conversano, dove tutt’ora si conservano. Il poema cavalleresco del Tasso, riscritto in chiave pittorica, racchiude le tradizioni militari, il sentimento religioso e l’aristocrazia feudale della famiglia Acquaviva d’Aragona.

Lo sfondo delle tele infatti è volto a richiamare scontri, azioni militari, armature, macchine da guerra e avanzate di guerrieri, come si evince nei seguenti episodi:

  • Erminia ritrova Tancredi ferito;
  • Tancredi si scontra con Clorinda;
  • Raimondo di Tolosa affronta in duello Argante.

L’antica matrice della famiglia Acquaviva si ritrova proprio durante le crociate in Terra Santa, quando il crociato Rodolfo Acquaviva prese parte alla riconquista di Gerusalemme, come si legge nel Memoriale scritto da Paolo Antonio di Tarsia. L’opera esalta le origini della stirpe segnata non solo da valori feudali, ma anche dallo spirito di crociata e religioso dei suoi membri.

Bibliografia: Hermann Julius Hermann, Manoscritti miniati dalla biblioteca del duca Andrea Matteo III Acquaviva d’Aragona (a cura di Caterina Lavarra), Galatina 2013, pp. 44-49.

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