Giornata della Memoria nel Salento: gli appuntamenti in orbita 27 gennaio
La Redazione
Campi Salentina
28 gennaio
18:00 Presentazione dei tre volumi “Deportati salentini leccesi nei lager nazifascisti” di Ippazio Luceri, presso la sala Don Pietro Serio, Piazza Libertà.
Castello di Copertino
27 gennaio
10:00 – 13:00 / 19:00 “Il violino della Shoah” con Alessandra Sonia Romano al violino e Nadio Marenco alla fisarmonica. La fascia mattutina è riservata agli studenti. In serata invece presenzieranno il Sindaco di Copertino Vincenzo De Giorgi, il Prof. Sebastiano Leo Assessore all’Istruzione, l’architetto Pietro Copani Direttore del Castello di Copertino. Modera Carmen Leo.
29 gennaio
19:30 “All’ombra di Auschwitz”, presso la chiesa di Santa Chiara.
Lecce – Museo Ebraico
26 gennaio
10:00 Visita guidata del Museo e dell’antica Giudecca medievale, a cura di Fabrizio Lelli, Direttore del Museo Ebraico di Lecce e docente di lingua e letteratura ebraica presso l’Università La Sapienza (Roma) e Fabrizio Ghio, architetto e archeologo, membro del comitato scientifico del Museo Ebraico di Lecce.
A seguire, visita della Galleria d’arte Maide con la mostra “Lecce’s limestone heritage and more” che celebra l’eredità culturale e artistica della pietra leccese attraverso un apparato didascalico ed installazioni che ne illustrano la bellezza e la versatilità, testimoniando l’incontro tra tradizione locale e cultura ebraica. Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria.
18:00 “La Puglia crocevia del Mediterraneo – Mobilità di uomini, merci e culture” ed “Errare, perseverare, sopravvivere”: inaugurazione delle due nuove mostre. A seguire accompagnamento musicale a cura di Eleonora Carbone (arpa) e degustazione offerta da Cantine Leuci.
Giornata della Memoria nel Salento: visita guidata al Museo della Memoria e accoglienza a S. Maria al Bagno.
Leverano
27 gennaio
20:00 “All’ombra di Auschwitz”, spettacolo inedito con Ivan Raganato e Maria Antonietta Vacca, della compagnia teatrale Scena Muta. Elisa e Davìd sono due deportati che raccontano con intensi monologhi il loro olocausto, la deportazione, l’inferno dei campi di concentramento. Il monologo della protagonista femminile è ispirato dagli scritti di Elisa Springer: “L’eco del silenzio” e “Il silenzio dei vivi”. Davìd è invece un personaggio immaginario che incarna i sentimenti, le paure, le ansie, il vissuto dei deportati.
28 gennaio
20:00 Concerto di Massimo Donno ed Emanuela Coluccia al Teatro Comunale
Nardò
Porto Cesareo, Biblioteca Comunale “A. Rizzello”
27 gennaio
17:00 Momento di riflessione e dialogo consigliato per ragazzi tra i 10 e i 16 anni. Interverranno la Sindaca Silvia Tarantino e l’Assessore alla Cultura Barbara Paladini. Accompagnamento musicale del M° Marco Petrelli alla chitarra e Virginia Murgese alla voce.
Santa Maria al Bagno, Museo della Memoria e dell’accoglienza
26 gennaio
10:00 La guida accompagnerà i visitatori alla scoperta della storia, dei luoghi e dei siti più significativi, come palazzi e ville, temporaneamente requisiti e rientranti nel campo di accoglienza – DP Camp n. 34 – allestito dalle forze anglo americane per ospitare i profughi che riuscirono a salvarsi dai campi di concentramento. Ticket 7 euro. INFO: 380/4739285.
11:00 “All’ombra di Auschwitz”, una performance artistica che intreccia teatro, danza e memoria. Ingresso libero.
Gli appuntamenti con la Giornata della Memoria nel Salento possono subire variazioni o integrazioni.
Giornata della Memoria nel Salento: perchè il 27 gennaio?
a cura di Paolo Galignano
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno, dal 2006, per commemorare le vittime dell’Olocausto. All’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, durante una riunione plenaria del 1° novembre 2005, si è decisa questa data per ricordare il 27 gennaio 1945, giorno in cui l’Armata Rossa sovietica liberò il campo di concentramento di Auschwitz.
Il Giorno della Memoria, in Italia, fu formalmente istituito con qualche anno di anticipo rispetto alla risoluzione dell’ONU, ma prima di giungere alla data del 27 gennaio (universalmente riconosciuta come Giornata della Memoria), ci fu un ampio e acceso dibattito politico.
Le opzioni alternative alla data finale furono due: una data che rimarcasse gli orrori delle leggi razziali italiane emanate dal 1938 fino alla fine della guerra. Una data che mettesse l’accento sulle deportazioni politiche e quindi sulle persecuzioni subite da italiani cattolici, ma oppositori del regime fascista.
Nel primo caso, su proposta del deputato Furio Colombo, si pensò al 16 ottobre, per ricordare il grande rastrellamento del ghetto di Roma, avvenuto in quel giorno nel 1943; nel secondo caso si pensò al 5 maggio, anniversario della liberazione di Mauthausen, usato in larga parte per i deportati politici.