Ricci di mare, una squisita ricchezza da difendere
a cura di Massimo Peluso
Negli ultimi anni, si è fatto più incalzante il dibattito pubblico, specie sui media, riguardo la protezione di questa speciale prelibatezza marina, quali sono i ricci di mare. Nel dialetto cesarino, vengono chiamati rizzi. Rappresentano uno degli animali marini più ambiti e ricercati non solo a livello locale, ma anche turistico e globale. A dispetto di quanto si possa pensare, il rischio della sopravvivenza dei ricci non è solo legato alla pesca eccessiva ed incontrollata. Altri fattori entrano in gioco come l’inquinamento delle acque marine e la progressiva scomparsa di particolari tipi di habitat, collegati ai cambiamenti climatici in corso.
Ecco che si sta cercando di fare il possibile per non fare precipitare la situazione, istituendo ad esempio, aree marine protette e limitandone in particolari periodi dell’anno ed in quantità predefinite la pesca. Nonostante ciò, spesso il deterrente delle multe salate per i trasgressori non basta. E i casi di denuncia per pesca illegale ogni anno sono oramai di routine. La campagna di sensibilizzazione in atto da parte delle associazioni naturalistiche, mira a mettere a fuoco il ruolo fondamentale di questi animali marini nell’equilibrio dell’intero ecosistema del mare, data la loro diffusione a livello mondiale.
Infatti, uno dei principali lavori svolti dai ricci è la protezione delle preziose barriere coralline, grazie alla loro azione di controllo della proliferazione delle alghe, essendone particolarmente ghiotti. Ciò fa sì, che le barriere coralline continuino ad essere custodi di una vasta biodiversità di pesci ed animali marini, che diversamente rischierebbero di scomparire. I ricci sono animali antichissimi: si stima che fossero presenti già 300.000 anni fa. La loro forma così originale è rimasta invariata sino ai giorni nostri, riuscendo a difendersi dai predatori con i loro aghi neri affilati.
In Puglia divieto di pesca per i ricci di mare fino al 18 aprile 2026.
Tendono a vivere sui fondali marini, prediligendo quelli rocciosi per stare al riparo dai pericoli, nutrendosi oltre che di alghe, anche di minuscoli invertebrati. Questi affascinanti esseri viventi, hanno al loro interno tutti gli organi vitali, dal cuore all’apparato digestivo, di cui tutti noi andiamo ghiotti. Motivo per cui i prezzi sul mercato per un barattolino di polpa di riccio sono davvero alti. Nonostante ciò, gustati in riva al mare con del semplice pane di grano e del buon vino, rimane probabilmente il miglior modo per apprezzarne a pieno il sapore di mare che portano in sé.
Vi consigliamo comunque come preparare un ottimo spaghetto ai ricci di mare per 4 persone, in maniera semplice e veloce. Prendere una padella a fondo largo, aggiungerci una base di olio extravergine e soffriggere un aglio tritato. Versarci dentro ed amalgamare per circa due minuti mezzo chilo di spaghetti cotti al dente. Successivamente, versare gli spaghetti in una padella dove vi sono circa 150 gr di ricci e mescolare prima di servire, senza continuare la cottura. Spolverare del prezzemolo ed il piatto è servito, sempre nel rispetto che dobbiamo, a questo enorme regalo del mare.
Ricordiamo infatti che nella nostra regione Puglia ne è vietata la pesca dal 2023 fino al 18 aprile 2026. Pertanto potremmo trovare in commercio solamente ricci di mare provenienti da altre regioni oppure dall’estero, dove non vige nessun divieto al momento.

