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Parco sommerso e costiero a Porto Cesareo: in mostra una storia millenaria

La Redazione

Sono partiti il 22 aprile scorso i lavori per la realizzazione del Parco sommerso e costiero di Porto Cesareo. Il progetto è promosso dal Comune di Porto Cesareo e dal Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento. Approvato nell’ambito del Bando Smart-In, la Regione Puglia lo ha destinato alla valorizzazione delle aree archeologiche.

Il progetto ha un’importante storia alle spalle. Infatti il Dipartimento di Beni Culturali, insieme con la SABAP competente e in collaborazione con il Comune di Porto Cesareo, l’Area Marina Protetta (AMP) e il Coordinamento Ambientalisti pro Porto Cesareo onlus – Centro di Educazione Ambientale, conduce da oltre due decenni interventi di ricerca e valorizzazione dell’insigne patrimonio costiero sommerso del territorio. Questo sia nell’ambito di progetti universitari che di progetti regionali e internazionali. Recente il Progetto Interreg Italia-Croazia UnderwaterMuse 2019-2022.

Oltre al parco sommerso e costiero Porto Cesareo punterà sulla mostra archeologica permanente a Torre Chianca.

Le recenti indagini dirette da Rita Auriemma, in collaborazione con il Politecnico di Torino, hanno permesso di rileggere i dati noti e di acquisirne di nuovi. Apporto importante dagli attori sociali del territorio. In particolare del Coordinamento Ambientalisti, che ha svolto una fondamentale azione di trasferimento di conoscenze e di supporto alla tutela e alla ricerca. Rilevante la collaborazione attiva al progetto di mostra archeologica permanente a Torre Chianca, “Rotte, merci e navi: il racconto continua…”. La Carta Archeologica dell’AMP così realizzata costituisce il “catasto” delle evidenze che ha reso possibile la candidatura e l’approvazione del progetto del Parco.

Il primo step vedrà la realizzazione di indagini archeologiche, cioè prospezioni e scavi a terra e in mare, preliminari all’allestimento di percorsi costieri e subacquei. Gli scavi, condotti su concessione del Ministero della Cultura, saranno diretti dalla professoressa Auriemma e realizzati dal Gruppo di Archeologia subacquea del Dipartimento di Beni Culturali. Inoltre vi sarà il supporto delle ditte ArcheoTest e A. Colucci e la partecipazione di studenti, specializzandi e dottorandi dell’Università del Salento e di altri Atenei (Padova, Bari, Roma).

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