SANTO DEL MESE

San Biagio nel Salento: la figura straordinaria del Santo protettore della gola

a cura di Massimiliano Dei Sommi

All’indomani della festa della presentazione di Gesù al tempio, comunemente definita Candelora, vi è una festa molto sentita e diffusa soprattutto in ogni angolo del Salento, quella in onore di San Biagio. Ebbene, il vescovo di Sebaste è ricordato il 3 Febbraio e festeggiato, dove più, dove meno, in ogni chiesa. A questo santo taumaturgo è legato un particolare rito, quello della benedizione della gola. Chi per fervida fede, chi per superstizione, quel giorno invoca San Biagio ricevendo la benedizione con le candele incrociate, le stesse candele che vengono benedette il giorno prima nella succitata Festa della Candelora.

Un rito millenario che vede le sue origini proprio da un miracolo operato dallo stesso Santo, poco prima di essere condannato a morte. Infatti San Biagio è rappresentato iconograficamente in abiti pastorali orientali intento a benedire la gola di un fanciullo in braccio alla madre. Tutti conoscono la sua potente intercessione per i mali della gola, molti ne conoscono il miracolo da lui compiuto, ma ben pochi sanno la sua storia…

San Biagio nasce in Turchia, da nobile famiglia, verso la metà del IV sec. E nonostante il brusco periodo delle persecuzioni contro i cristiani, soprattutto in Oriente, è educato alla fede in Cristo. Iniziò ad appassionarsi alla medicina, tanto da diventare medico. Al tempo stesso curava i malati dalle infermità del corpo, e con il vangelo e l’esempio cristiano alleviava anche le infermità spirituali. Ad un certo punto, pensò di intraprendere la vita cenobitica entrando in un monastero, quando, morto il vescovo di Sebaste, in Armenia, venne eletto a succedergli.

L’esilio e la morte in nome della fede cristiana.

Da quell’istante la sua vita fu tutta spesa per il bene dei suoi fedeli. In quel tempo la persecuzione scatenata da Diocleziano e continuata da Licinio infuriava nell’Armenia per opera dei presidi Lisia ed Agricola. Quest’ultimo, appena prese possesso della sua sede, Sebaste, si mise in cerca di Biagio. Ma il sagace pastore, per non lasciare i fedeli senza guida, si nascose in una caverna del monte Argeo. Per moltissimo tempo rimase celato in quella solitudine, vivendo in preghiera e dando messaggi segreti ai fedeli.

Un giorno però alcuni soldati mandati a cacciare belve per i giochi dell’anfiteatro, giunsero alla sua grotta. Così venne arrestato e portato dinanzi al preside per la condanna. Durante il tragitto, San Biagio incontrò una madre disperata, col proprio bambino in fin di vita per una lisca di pesce andatagli di traverso. Il Santo lo liberò con una preghiera, incrociando due candele alla gola del piccolo. Dopo essere stato condannato per aver professato la propria fede, gli furono inferti vari supplizi e infine fu decapitato. Morì nell’anno 315.

San Biagio nel Salento: gli appuntamenti in programma, tempo permettendo.

Avetrana

3 febbraio

18:00 Celebrazione eucaristica presieduta da don Mimmo Sternativo e rito della benedizione della gola. A seguire distribuzione del pane benedetto.

19:00 Processione tra le vie del centro storico

* Accensione focara ed eventi musicali a seguire annullati causa maltempo

Campi Salentina

6 febbraio

18:00 Processione di San Biagio per le vie del paese

18:30 Solenne celebrazione eucaristica e benedizione della gola in Piazzetta San Biagio. Al termine accensione della focara, spettacolo pirotecnico e distribuzione dei dolci tipici “beneditti”.

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