Festa della Repubblica: cosa accadde a Porto Cesareo il 2 giugno 1946?
a cura di Salvatore Muci
Era il 9 maggio, Vittorio Emanuele III abdicava a favore di Umberto II. Si andava verso il referendum del 2 giugno 1946 (noto come Festa della Repubblica), quando in quella data nell’Italia del dopoguerra, la repubblica col 54% dei voti batteva la monarchia, 12.717.923 a 10.719.284 di preferenze. Anche nella nostra Porto Cesareo, in quel tempo borgata di Nardò, si votò presso una casa, in via Giuseppe Parini, oggi accanto al centro ittico “La Piovra”.
La monarchia come in tutto il meridione, la spuntò di gran lunga. La memoria e il ricordo di quel giorno, sono alcune scritte che attualmente sono sotto gli stucchi delle mura di quella casa, “W La Monarchia e /\/\ La Repubblica”. Le suddette scritte sono apparse anche in molti paesini del nostro Salento e di tutto il profondo Sud, a differenza del Centro e Nord Italia, che erano in modo differente “W La Repubblica e /\/\ La Monarchia”.
Quel ricordo, un po’ amaro per tutti gli italiani, per quegli avvenimenti accaduti prima, durante e anche dopo la guerra, sono sepolti oggi sotto le mura imbiancate di quella casa. In quegli anni muoveva i primi passi la politica nazionale, con l’elezione di Enrico De Nicola, capo provvisorio dello Stato.
A Torre Cesarea invece, Gilberto Vantaggiato per il partito dell’Uomo Qualunque e Cosimino Greco per la Democrazia Cristiana, muovevano i primi passi a livello locale. Loro erano i principali rappresentanti della nostra politica, risultando entrambi i primi eletti a livello locale, presso il Consiglio Comunale al Municipio di Nardò. Il punto o il luogo dove allora si incontravano e manifestavano la propria partecipazione politica a Torre Cesarea, era il piazzale che era tra la chiesa e più vicino alla scalinata della nostra Torre.
Festa della Repubblica: quando l’Italia abbandonò la Monarchia…
a cura di Paolo Galignano
Ogni popolo, ogni nazione ha una sua genesi e, con essa, le proprie date storiche, che hanno contribuito alla nascita e alla trasformazione di una tale nazione. Anche la nostra amata patria, l’Italia, ha le sue date fondamentali, che ci ricordano e ci rimandano agli eventi che hanno partorito l’Italia e l’hanno fatta crescere, fino alla sua attuale dimensione socio-politica.
Fondamentali sono le date delle guerre d’Indipendenza, i tre conflitti bellici che hanno dato il via alla nascita dello Stato Italiano, sotto il governo monarchico dei Savoia, nella seconda metà del XIX secolo. Circa ottanta anni dopo, il 2 giugno del 1946 segna un epocale cambiamento sociopolitico: il passaggio dello Stato Italiano da monarchia a quella che oggi conosciamo come Festa della Repubblica.
Questo enorme cambiamento della natura politica dell’Italia avvenne attraverso un referendum popolare, che vide, per la prima volta in Italia, anche le donne al voto. Quasi il 90% degli aventi diritto al voto si presentarono alle urne in quei due giorni (2 e 3 giugno). I voti a favore della Repubblica, in un clima politico acceso e cruento, furono il 54,3%; a favore della monarchia il 45,7%. Delle 31 circoscrizioni, quella più favorevole alla Repubblica fu Trento, con l’85% di voti repubblicani, seguita a poca distanza numerica da Bologna. Meno favorevole al cambiamento fu, in generale, tutto il Meridione.
Quel giorno si votò anche per eleggere i futuri componenti della nascente Assemblea Costituente, che ebbe il compito di redigere la nostra Costituzione, poi emanata il primo gennaio del 1948. Ma, come direbbe lo scrittore Carlo Lucarelli, questa è un’altra storia.