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Disastro ferroviario a Copertino: si commemora la tragedia avvenuta 80 anni fa

La Redazione

Sabato 24 maggio 2024, alle 17:00, si terrà presso la stazione FSE di Copertino una commemorazione del disastro ferroviario avvenuto in quel luogo esattamente 80 anni prima. Nel pomeriggio del 24 maggio 1944, infatti, il treno proveniente da Lecce e diretto a Nardò, gremito di passeggeri, deragliò rovinosamente a pochi metri dall’ingresso in stazione. A causa del rovesciamento di una delle carrozze su un lato, trovarono la morte dieci persone, quasi tutte in giovane età. Decine furono i feriti, alcuni in modo grave.

Nei decenni successivi la memoria di quella sciagura si è rapidamente affievolita in paese, fino a giungere ai giorni nostri come un ricordo dai contorni estremamente vaghi e confinato a una sparuta minoranza della popolazione. Per una comunità e per il suo territorio, la memoria storica è uno dei beni più importanti, anche in ottica futura, e uno dei doveri più sacri.

La ricostruzione del disastro ferroviario avvenuto a Copertino raccontato dal dottor Davide Elia.

Quella del deragliamento del 1944 è una storia di padri e madri di famiglia, di giovani studenti e studentesse, lavoratori e lavoratrici, di militari di truppa che viaggiavano assiepati tutti insieme su un “innocuo” treno locale. E’ storia di popolo, di persone comuni alle quali è doveroso restituire finalmente un nome, una dignità, una memoria.

A ottant’anni di distanza da quel tragico evento, sabato 25 maggio 2024 la città di Copertino ricorderà la memoria delle vittime con una cerimonia presenziata dal Sindaco, prof. Sandrina Schito. La ricostruzione dell’accaduto e l’elenco delle vittime verranno presentati dal dott. Davide Elia, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e studioso di storia locale. Nel corso della sua carriera ha lavorato anche presso l’Università del Salento e presso l’Osservatorio Astronomico di Lisbona. Ha dedicato una ricerca sul deragliamento del 1944 nel suo recente libro “In Terra d’Otranto tra ‘800 e ‘900“.

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