Bar Gelateria Principe: nel segno del destino
a cura di Raffaele Colelli – In foto di copertina: a sinistra Claudio De Pace, a destra Sergio Peluso
Sono trascorsi 28 lunghi anni da quando, per la prima volta, furono aperte al pubblico le porte del mitico “Bar Gelateria Principe”. Era esattamente il primo giorno del mese di Giugno del 1996. Alcuni mesi prima il destino stava per tracciare, nelle sue linee circolari, un lungo percorso di avvenimenti che avrebbero portato alla realizzazione di uno dei locali commerciali più rappresentativi della storia turistica, e quindi sociale, del comune di Porto Cesareo.
Anche se sono trascorsi diversi anni, ricordo molto nitidamente come si svolsero i fatti. Un pomeriggio di fine marzo mi vennero a cercare Sergio Peluso, che in quegli anni gestiva una redditizia “Sala Giochi”, e il suo inseparabile amico – fratello Claudio De Pace, che allora lavorava come impiegato nell’ufficio protocollo del comune del paese. A quei tempi mi dimenavo – con alterne fortune – tra gli acciai dei vari laboratori di gelateria artigianale sparsi per la provincia. E sempre alla ricerca di prodotti innovativi e di qualità.
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Sergio Peluso, la brillante intuizione.
Sergio da tempo aveva individuato, nei pressi della Torre Cesarea – dove è tuttora insediata la Guardia di Finanza – e di fronte all’Isola dei Conigli, un vecchio locale facente parte di un agglomerato di abitazioni costruito nel 1828 dalla famiglia Gorgoni. Da qualche anno era stato messo su un ristorantino tipico che, non avendo avuto fortuna, i vecchi gestori avevano deciso di chiudere. Sergio ne parlò con il suo amico Claudio, prospettandogli un suo vecchio pallino: aprire un bar – gelateria proprio lì, dentro quelle due piccole stanze, che secondo lui erano perfette per la posizione centrale che occupavano. E soprattutto, perché erano localizzate a un passo da “Puertu Picciu”. Da lì si godeva un panorama mozzafiato e in modo particolare durante il tramonto, quando il sole dipingeva con i suoi magici colori l’orizzonte prima di essere inghiottito dal mare.
Oltre a loro due, quindi, il tassello mancante per completare l’opera ero io. L’unico che poteva mettere le mani in… gelato e devo dire che fui entusiasta di accettare la proposta della nuova avventura. Poi fu abbastanza facile e naturale scegliere il nome adatto da attribuire al neo locale: il padre di Sergio, il signor Giovanni Peluso, era da sempre identificato dagli abitanti del paese con l’appellativo di “Principino”. Così, venne spontanea la decisione di chiamarlo “Principe bar gelateria”. Il destino stava ormai tracciando una delle sue linee circolari.
Effettivamente col senno di poi posso dire, senza alcun dubbio e visti i risultati, che Sergio – oggi l’unico e attuale proprietario – era stato lungimirante. Dotato di un notevole intuito nel prevedere gli sviluppi di un’iniziativa a cui si dava poco credito. Infatti, affacciato sulla Riviera di Ponente, furoreggiava ormai da molti anni il “Roxy bar gelateria”, diventato il punto di riferimento dei moltissimi, e non solo, giovani turisti del posto.
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Un successo crescente e la scomparsa dell’amato Claudio De Pace.
Ma come un martello che picchia forte su un’incudine, anno dopo anno, impegno dopo impegno e passione su passione, ogni concorrenza fu superata. Così dal giorno dell’apertura e fino al 1° marzo 2023 si susseguirono diverse ristrutturazioni. Esse hanno portato la famosa struttura commerciale sempre più al passo con i tempi, diventando un piccolo gioiello incastonato nel mar Jonio. Rasentando inoltre la perfezione in termini di immagine e di qualità.
Nel frattempo molte situazioni erano cambiate, alcune buone e altre a dir poco drammatiche. Sergio e sua moglie Lucia, come giusto che fosse, divennero i naturali e legittimi proprietari. Il nostro amico Claudio una brutta notte ci lasciò. Improvvisamente il suo grande cuore cessò per sempre di battere, procurando a tutti quelli che avevano avuto la fortuna di conoscerlo un profondo sgomento. Io, che ero partito per altre avventure e per altri lidi e sempre nel campo della gelateria, in breve tempo divenni tecnico di laboratorio, portando sempre con me e nel mio cuore gli anni belli del mitico “Principe”.