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Sant’Oronzo a Lecce torna sulla colonna: copia completata, sabato cerimonia ufficiale

La Redazione

Tutto pronto per la tre giorni tanto attesa del ritorno del Santo Patrono sulla colonna in piazza Sant’Oronzo a Lecce. Completata nell’atelier della Fonderia Nolana Del Giudice, la copia in bronzo della statua che arriverà giovedì 11 aprile, alle 17:00, scortata dalla Banda di Lecce all’ingresso in piazza. La copia resterà temporaneamente alloggiata davanti al Sedile, a beneficio di tutti quelli che vorranno vederla da vicino, dal momento del suo arrivo in piazza fino alla mattina di sabato 13 aprile, quando sarà issata e fissata sulla colonna durante una cerimonia pubblica che inizierà alle 12:00, alla presenza di Carlo Salvemini e delle autorità. Prevista la benedizione dell’opera d’arte da parte dell’Arcivescovo metropolita Michele Seccia. Ad accompagnare musicalmente questo momento sarà sempre la Banda Città di Lecce.

Nel pomeriggio di venerdì 12 aprile, nella sala “Open Space” di Palazzo Carafa, alle ore 18:30, è in programma la conferenza “Il Patrono, la statua e la copia” dello storico dell’arte Raffaele Casciaro, consulente scientifico dell’Amministrazione comunale per la realizzazione della copia. Nella conferenza si parlerà della storia dell’originale, delle sue vicissitudini conservative, dei motivi per i quali non è potuta tornare sulla sua colonna e del processo che ha portato alla realizzazione della copia.

Anche la Curia di Lecce ha approntato un programma religioso per festeggiare il ritorno del Santo Patrono in piazza. Giovedì 11 aprile, alle 09:30 esposizione in cattedrale del mezzobusto argenteo del santo, conservato nel Museo Diocesano di arte sacra. Si accenderà anche la lampada votiva, quale segno di ringraziamento e di venerazione.

Sabato mattina, alle 11:45 in cattedrale, l’arcivescovo con tutti i sacerdoti della città e i fedeli che vorranno, durante un breve momento di preghiera, affideranno la città e la diocesi al santo patrono prima di raggiungere processionalmente Piazza Sant’Oronzo per la cerimonia pubblica. Alle 12:30 tutte le campane delle chiese cittadine suoneranno a festa per celebrare la copia tornata sulla colonna.

La storia di Sant’Oronzo, il Santo Patrono che scacciò la peste.

Oronzo, un tempo Publio, nato 22 anni d.C. era un abitante pagano della città di Rudiae, centro messapico a pochi chilometri da Lecce. Si narra che un giorno insieme al nipote Fortunato, si recò a San Cataldo, per una battuta di caccia. Qui incontrarono Giusto, un uomo mandato da San Paolo per consegnare alcune lettere apostoliche.

Egli riuscì a convertire entrambi e a battezzarli. Quando iniziarono a predicare nel Salento, furono denunciati dai sacerdoti pagani al pretore romano, il quale impose loro di offrire incenso a Giove. Al loro rifiuto seguirono la flagellazione e il carcere. Nel frattempo, Giusto andò a Roma da Pietro e tornato a Lecce, ripartì in direzione Corinto con Oronzo e Fortunato, ritornati liberi.

Accolti da San Paolo, Oronzo divenne primo vescovo di Lecce. Durante il mandato zio e nipote nuovamente imprigionati dall’allora ministro Nerone, subirono la decapitazione. I loro corpi devastati furono trasportati da una matrona cristiana di nome Petronilla. Sarà eretta di conseguenza la chiesa nota come La capu te Santu Ronzu.

Divenuto patrono intorno alla metà del ‘600, nel 1656 infuriava la peste nel Salento. I leccesi si rivolsero a Sant’Oronzo, che tenne miracolosamente l’epidemia fuori dalla città del barocco.

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