Giornata della Memoria nel Salento: gli appuntamenti in orbita 27 gennaio
La Redazione
Lecce – Museo Ebraico, Settimana della Memoria nel Salento
26 gennaio
11:00 Conferenza stampa di presentazione degli eventi presso Open Space
27 gennaio
16:00 Visita guidata del Museo e dell’antica Giudecca medievale, a cura di Fabrizio Ghio (architetto e archeologo, membro del comitato scientifico del Museo Ebraico di Lecce) e Fabrizio Lelli, direttore del Museo e docente di lingua e letteratura ebraica presso l’Università La Sapienza a Roma. Con la presenza di Claudio Fano, testimone diretto delle leggi razziali.
28 gennaio
11:00 “Rinascere in Puglia”, proiezione del film – documentario, dedicato alla storia dei profughi ebrei che nel secondo dopoguerra furono accolti nei campi di transito salentini. In collegamento da Israele, il regista Gady Castel e le protagoniste del docufilm, Shuni Lifshitz, Rivka Cohen ed Ester Hertzog, che lasceranno la loro testimonianza.
29 gennaio
10:00 Gli studenti incontrano Claudio Fano, testimone diretto delle leggi razziali. Partecipano Fabrizio Ghio e Fabrizio Lelli.
17:00 Inaugurazione delle nuove vetrinette che ospiteranno gli oggetti donati da Claudio Fano, scampato alla deportazione degli Ebrei del Ghetto di Roma del 16 ottobre 1943. Partecipano Fabrizio Ghio e Fabrizio Lelli.
18:30 “Lo stato di Israele: dalle origini al conflitto Israelo – palestinese (1850 – 1948) dell’autore e Prof. Guido Regina (Associazione Italia – Israele, Bari). Relatori: Fabrizio Lelli, direttore del Museo; Prof. Furio Biagini, docente di Storia dell’Ebraismo (Università del Salento); Prof. Antonio Donno, docente di Storia delle Relazioni Internazionali (Università del Salento).
30 gennaio – Sala Consiliare Provincia di Lecce
11:00 Gli studenti incontrano Claudio Fano, testimone della Shoah che racconterà la sua esperienza da bambino. Partecipano Fabrizio Lelli e Fabrizio Ghio.
Santa Maria al Bagno (Nardò) – Museo della Memoria e dell’Accoglienza, Settimana della Memoria nel Salento
25 gennaio
10:30 Visita Museale
11:30 “Il bimbo n° 1337” del regista Gino Brotto
16:30 Visita museale
18:00 “Le donne di Ravensbruck”, film documentario
26 gennaio
09:00 – 13:00 “Testimonianze dei sopravvissuti accolti a Santa Maria al Bagno”, visite museali e proiezioni film
16:00 Visita museale, presentazione della mostra “Le donne di Ravensbruck”, a seguire il film “Le Rose di Ravensbruck”
27 gennaio
10:00 Gli studenti incontrano il prof. Mario Mennonna, storico e studioso di storia patria
10:30 Il Museo della Memoria e dell’Accoglienza ospita “Ensemble Orchestrale” dell’ I. C. Polo 2 di Gallipoli per un evento di musica e di riflessioni a cura degli alunni e con l’esecuzione del brano inedito ispirato ai Murales di Zvi Miller.
11:30 Visita Museale
16:00 “Ricordando Vittorio”, proiezione del video – documentario, testimone di quella pagina storica che abbracciò il popolo ebraico a Santa Maria al Bagno. A seguire visita museale.
29 gennaio
09:00 Visita museale per i più piccoli. A seguire il racconto “La città che sussurrò” di Jennifer Elvgren.
18:30 Cerimonia di Commemorazione degli Internati Militari Italiani ex IMI, presso la Società Operaia Mutuo Soccorso “Giovanni Zuccaro”, via Vittorio Emanuele II (centro storico) Nardò. Seguiranno le testimonianze dei familiari di alcuni IMI di Nardò. Inoltre proiezione del documentario sugli IMI realizzato dall’ANEI (Associazione Nazionale Ex Internati). Tra gli ospiti: l’Assessora Puglia, Ingegner Pagliula, Prof. Mennonna, Generale Ciarfera, M. C. Calabrese.
Giornata della Memoria nel Salento: perchè il 27 gennaio?
a cura di Paolo Galignano
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno, dal 2006, per commemorare le vittime dell’Olocausto. All’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, durante una riunione plenaria del 1° novembre 2005, si è decisa questa data per ricordare il 27 gennaio 1945, giorno in cui l’Armata Rossa sovietica liberò il campo di concentramento di Auschwitz.
Il Giorno della Memoria, in Italia, fu formalmente istituito con qualche anno di anticipo rispetto alla risoluzione dell’ONU, ma prima di giungere alla data del 27 gennaio (universalmente riconosciuta come Giornata della Memoria), ci fu un ampio e acceso dibattito politico.
Le opzioni alternative alla data finale furono due: una data che rimarcasse gli orrori delle leggi razziali italiane emanate dal 1938 fino alla fine della guerra. Una data che mettesse l’accento sulle deportazioni politiche e quindi sulle persecuzioni subite da italiani cattolici, ma oppositori del regime fascista.
Nel primo caso, su proposta del deputato Furio Colombo, si pensò al 16 ottobre, per ricordare il grande rastrellamento del ghetto di Roma, avvenuto in quel giorno nel 1943; nel secondo caso si pensò al 5 maggio, anniversario della liberazione di Mauthausen, usato in larga parte per i deportati politici.