Devozione a San Giuseppe: i coniugi Catino a Porto Cesareo
a cura di Salvatore Muci
Nel Salento la devozione ai Santi è una manifestazione di rispetto a tutto il Cristianesimo e alla religione cattolica, al Papa, ai vescovi e a tutti i sacerdoti. Uno dei santi a cui si manifesta di più un certo rispetto, anche perché è uno di quelli che è in più date da ricordare è San Giuseppe Patriarca. Lo si festeggia oltre che nel periodo natalizio, anche al 19 marzo e al 1° maggio (San Giuseppe Artigiano). Infatti nella vita svolgeva il mestiere di falegname.
Il padre putativo di nostro Gesù, lo si ricorda solennemente in alcuni comuni salentini, quale in provincia di Taranto a San Marzano di San Giuseppe e in provincia di Lecce a Giurdignano. In detti comuni è il protettore. In tutto il Meridione si ricorda la fiera che dura più giorni. Si ricordano inoltre dedicate al Santo, i festeggiamenti di Nardò con tante bancarelle e quelli del 1° maggio a Copertino, dove il giorno precedente si portava per le strade copertinesi, il simulacro di San Giuseppe falegname.
Devozione a San Giuseppe con la caratteristica tavolata.
Nella nostra Porto Cesareo un tempo c’era una famiglia che era devota al Santo ed era quella del signor Paolo Catino e consorte, tal Giovanna Vetrano da Leverano. Ella nella sua abitazione sita in via Garibaldi, aveva in alto sul muro un’icona dove loro immisero una statuetta devozionale, che ancor oggi si vede.
La signora era così premurosa e piena di spirito, che nel dì del 19 marzo, in quella casa apparecchiava una lunga tavola, la famosa Mattra di San Giuseppe, ricolma di tanto cibo in tanti piatti piccoli e grandi, dove si degustavano le pietanze salentine d’allora: la famosa ciciri e tria (pasta fresca con ceci), tanto di quel pesce che si pescava a metà marzo tra cui le acure, cefali e sardine; carne di selvaggina, varie verdure, insalate, frutta e dolci come le zeppole. Così nel giorno di San Giuseppe ornava la tavolata nella sua casa, la signora Catino, accompagnata dai vicini di via Garibaldi.
La devozione a San Giuseppe testimoniata dallo scatto fotografico di Michelle Durante, presso l’edicola votiva ancora presente.