70 anni di matrimonio: intervista esclusiva a Giorgio Baldi e Cesarina Greco
a cura di Alessio Peluso
In un mondo dove troppo spesso pochi anni di matrimonio o di convivenza mandano in crisi le coppie, dove la comprensione reciproca e la voglia di venirsi incontro è ai minimi storici è veramente bello raccontare l’eccezione, che dà coraggio, che fa capire che è possibile.
Siamo a Porto Cesareo, in compagnia di Giorgio Baldi classe 1929 ed oggi 93 anni e Maria Cesarea Greco, classe 1933 ed oggi 90 anni. Una vita riservata uscita alla luce della ribalta per un’occasione speciale, i loro 70 anni di matrimonio.
– Benvenuti nel mondo ECCLESIA Cesarina, che è lieto di avervi come ospiti speciali, per un momento unico.
– Grazie a voi! Siamo un po’ emozionati e non siamo abituati a tanta popolarità.
– Ed allora per sciogliere la tensione meglio cominciare subito, magari dalle origini, quando vi siete conosciuti…
A Giorgio scappa un mezzo sorriso, poi inizia a raccontare.
– Giorgio: da giovanissimi avevamo entrambi una storia, ma ci conoscevamo già essendo vicini di casa. Io però, non mi ritenevo all’altezza di poterla corteggiare, la vedevo irraggiungibile, troppo bella per me. Poi un giorno lei si lasciò con il suo ragazzo, confidando ad un’amica in comune (commare) che mi avrebbe voluto al suo fianco.
Io non persi tempo e mi feci avanti, ma il padre non era troppo convinto della nostra unione. Decidemmo così di scappare insieme (fuitina) e ci sposammo nella chiesa piccola alle 4:00 del mattino il 5 gennaio 1953 con l’allora sacerdote Don Lorenzo.
Gli anni della giovinezza, sono in parallelo alla Seconda Guerra Mondiale.
– Giorgio: la guerra la sentivamo soprattutto nel poco cibo a disposizione. Si mangiava quello che c’era, dalla verdura di campagna alle fave con le canneddre (vermi), non mancava la polenta. Il pane che ci veniva dato era poco, circa 150 grammi a famiglia.
Io poi mi sono ritrovato a dover crescere in fretta. Mio padre Cosimo Baldi è morto giovanissimo e lavoravo per aiutare mia madre Maria Pia Catapane. La situazione economica era difficilissima!
70 anni di matrimonio: Giorgio racconta il suo trascorso da pescatore.
Giorgio, il pescatore per antonomasia. Come si chiamava la tua prima barca?
Giorgio si ferma un po’ a riflettere seduto sulla sua poltrona. Gli occhi sono dolci e vispi, nonostante il peso degli anni.
– Giorgio: ecco ora ricordo. La mia prima barca si chiamava San Pasquale ed era lunga circa 7 metri. Portavo con me i miei figli e si praticavano le arti solite del pescatore, come le “tramacchiate o la pesca dei pupiddrhi“.
Successivamente acquistammo una seconda barca chiamata Maria Cesarea, lunga circa 10 metri. Anche noi preparavamo “lu quataru” con gli scarti del pesce avanzato e lo accompagnavamo col pane fatto in casa.
Intanto dopo essersi spostata per qualche minuto vedo ritornare Maria Cesarea, meglio nota come Cesarina. Anche lei si accomoda sul divano e per la maggior parte del tempo è intenta a tener vivo il braciere, con il suo bastoncino in ferro. Sembra di essere tornati indietro nel tempo. Adesso anche lei entra nel vivo della discussione.
– A Maria Cesarea invece il compito di tirare su la famiglia, i figli, di essere una brava mamma e moglie.
– Maria Cesarea: c’era tanta povertà, disperazione. La mia famiglia era povera e pensa che anche fare la legna molte volte non era possibile, si soffriva il freddo. Mio marito era tutto il giorno impegnato a pesca, io invece andavo spesso ad aiutare la mia cara zia Maria. Lei era generosa con me dandomi sempre qualcosa da mangiare e quando mi regalava un vestito per me era festa e le mie amiche lo guardavano meravigliate.
Abitavamo inizialmente nel corso Garibaldi, poi in via Ugo Foscolo. Nel momento che sono scappata con Giorgio avevo solo 19 anni, non sapevo cosa significava portare avanti una famiglia, ma l’ho capito col passare del tempo.
In particolare i primi giorni di matrimonio l’unico pasto disponibile erano i pupiddrhi: fritti oppure arrostiti tanto per cambiare. Ho cresciuto così, tra tante difficoltà, i miei 5 figli: Giovanni, Anna Maria, Cosimino, Marcello ed Antonio.
Fiducia e amore reciproco il segreto per stare insieme.
Da poco avete compiuto 70 anni di matrimonio. Qual è il segreto di un rapporto così duraturo nel tempo?
– Giorgio: ci siamo sempre voluti bene e dopo che litighiamo, non stiamo mai più di un’ora senza parlarci. Io mi fido di lei e pensa che quello che guadagnavo a pesca lo consegnavo tutto a mia moglie.
– Cesarina: è vero! Io ero la donna che si occupava dei bisogni e delle spese da fare. Mi preoccupavo tanto per Giorgio, soprattutto quando stavano per molto tempo a pesca. E quando ritornava a casa cercavo di accontentarlo e coccolarlo.
Cesarina si alza dalla sua poltrona, si avvicina, continua a raccontare ed anche ad ascoltare. Sì, perché dall’alto dei suoi 90 anni non disdegna di sapere qualcosa sulla mia storia. Nel frattempo fuori ha smesso di piovere e sono già le 21:30 del 9 gennaio 2023, una sera che non scorderò facilmente.
Ho ancora il tempo di guardarmi intorno e scattare delle foto. Poi è il tempo dei saluti. Le loro mani si stringono alle mie, gli occhi felici e la promessa di un arrivederci…