Ciao Gianluca Vialli, l’uomo dell’abbraccio da Campioni d’Europa
a cura di Alessio Peluso
Ce lo porteremo dentro questo dolore, questo moto nostalgico delle tue gesta da calciatore e anche allenatore. Per gli amanti del calcio è una Befana amara, amarissima. In tanti lo avevamo capito dopo le ultime dichiarazioni, il tuo fare un passo indietro per provare a combattere ancora, a rialzarti. Nulla da fare, perchè il fato ha deciso così: Cremona 9 luglio 1964 ad oggi, Londra 6 gennaio 2023.
Una carriera brillante come pochi, che lo ha visto mettersi in luce con la maglia della Cremonese nel lontano 1983 – ’84, quando il compianto mister Emiliano Mondonico lo vedeva come esterno. La sua risposta furono 10 gol in saccoccia e la prima storica promozione in A dei grigiorossi.
Quel ragazzo non passa inosservato, se ne accorge ben presto la Sampdoria di Paolo Mantovani, acquistandolo nel 1984. E già nel primo anno un suo gol decisivo permette ai blucerchiati di vincere la Coppa Italia, il primo trofeo della loro storia. Ma è solo l’inizio di quella che diventerà per Genova la coppia d’oro per eccellenza formata da Vialli e Mancini, amici in campo e ancor di più fuori.
L’anno della sua consacrazione avviene nel 1986 quando l’esperto Vujadin Boskov comprende che Vialli è una prima punta vera, da doppia cifra assicurata. I gemelli del gol portano in bacheca due Coppa Italia consecutive nel 1987 – ’88 e nel 1988 – ’89. Nella prima edizione segna in finale al Torino, nella seconda è record di marcature assolute timbrando 13 volte il cartellino.
Ciao Gianluca Vialli: scudetto a Genova, Champions League con la Juventus.
Il Milan degli invincibili di Arrigo Sacchi lo vuole portare a Milano, lui rifiuta, stringendo un patto per lo scudetto blucerchiato. Arriveranno nel 1989 – ’90 la Coppa delle Coppe con una doppietta decisiva contro l’Anderlecht, l’anno dopo il sospirato tricolore. Il 1992 è lo sliding doors dei rimpianti con la finale di Coppa Campioni persa col Barcellona, che segna la fine del percorso a Genova, per trasferirsi a Torino, sponda Juventus.
Dopo due anni non convincenti, l’arrivo di Lippi nel 1994 – ’95 lo rende vero protagonista dello scudetto e della Coppa Italia. E l’annata seguente è da incorniciare: prima la Super Coppa Italiana, poi la tanto sospirata Champions League ai rigori con l’Ajax.
Inizia poi la particolare esperienza in Inghilterra al Chelsea, che diventerà la sua seconda casa. Dopo una stagione sostituisce il dimissionario Gullit nelle vesti di allenatore – giocatore, portando a casa la Coppa delle Coppe nel 1998 e il trionfo in Super Coppa Europea al cospetto del Real Madrid.
Il capitolo nazionale è piuttosto tormentato. Vialli non riesce a rendere al meglio come aveva dimostrato tra Sampdoria e Juventus. Così dopo Italia ’90 chiude con la maglia azzurra, riscattandosi abbondantemente nell’ultimo Europeo vinto dagli azzurri, quello dell’abbraccio con Mancini. Ciao Gianluca Vialli, eterno numero 9!
Immagine di copertina tratta da Telenord.