La notte buia di Brindisi nel noto novembre 1941
a cura di Francesco Paladini
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la città salentina più bersagliata era sicuramente Brindisi che attraversò la sua notte buia. La provincia salentina era senza dubbio la città obiettivo delle incursioni aeree degli alleati. In primis per la sua importanza aerea, data la presenza del suo aeroporto, sia per il controllo che svolgeva lungo il mar Adriatico. Il numero dei bombardamenti, dal 30 ottobre 1941 fino a fine anno, arrivarono fino a quota 21. Numerosi gli edifici distrutti, tra i civili e quelli di culto.
Tra i tanti attacchi subiti, la notte tra il 7 ed 8 novembre, iniziò il bombardamento più devastante, quello che provocò maggiori danni. Furono cinque interminabili ore: da Malta partirono i bombardieri con l’obiettivo di distruggere la zona portuale e le fortificazioni intorno ad esso, ma non andò propriamente così.
I bersagli divennero case nella notte buia di Brindisi.
I bersagli divennero case, chiese e altri edifici civili, con il risultato che oltre a scatenare il caos, si abbatté la popolazione dal punto di vista morale. Paradossalmente gli edifici militari rimasero intatti. Castello Svevo, sede della Marina, rimase illeso, mentre alcune delle vie della città, come via Cittadella (via del centro storico cittadino), via Trieste e via Monte Cristo, videro le proprie abitazioni crollare o incendiarsi.
A poco servì il tentativo delle vittime di provare a salvarsi, cercando riparo nei rifugi antiaerei situati in piazza Santa Teresa, nei pressi della questura o negli scantinati di Palazzo Tarantini o dell’allora edificio scolastico Ciano, oggi noto come De Amicis.
Tra le strutture più famose colpite ricordiamo: il palazzo della Gioventù del Littorio, la chiesa dell’Annunziata e il garage dello stabilimento della Fiat. Dopo questa notte insonne per la città di Brindisi, la popolazione per timore di altre incursioni verso i civili, si trasferì nelle province vicine o nelle case di campagna intorno la città.
Foto nella mattinata del 7 novembre 1941 in via Cittadella. Archivio fotografico di Ercole Carlucci.
Fonti: brindisiweb.it e brundarte.it