Porto Cesareo nella Grande Guerra
L’allora piccolo borgo cesarino partecipa attivamente alla Prima Guerra Mondiale. In esclusiva la storia dei nomi riportati sul Monumento ai Caduti, relativo agli anni 1915 – 1918.
a cura di Salvatore Muci
Dopo l’occupazione della Libia del 1912, tre anni più tardi l’esercito italiano tornava in guerra sui confini alpini contro le armate di Francesco Giuseppe, fiancheggiate da quelle prussiane. Tutte le città italiane diedero un loro contributo, molti ragazzi partirono su più fronti; aeronautica, esercito e marina erano impegnati a combattere il nemico.
Anche dalla nostra Porto Cesareo, destinazione Grande Guerra ne partirono diversi, tra cui la nostra guida spirituale d’allora: il neretino Don Gregorio Pagliula. Giunto in Cesarea da qualche anno, sostituito poi degnamente da Don Liberato Demetrio. In quel periodo i religiosi erano dovuti all’obbligo di leva. Coloro destinati per la marinara Taranto erano in seguito imbarcati sulle navi e i sommergibili siti nei porti dell’Adriatico, dove si svolse la guerra sul mare contro gli austro – ungarici.
Catapane, De Pace, Durante e Indirli i chiamati in Guerra.
Purtroppo tra quei giovani e meno chiamati e richiamati per la Grande Guerra, ce ne furono ben 4, tanti per la nostra piccola borgata, dove erano ancora frequenti le baracche vicino mare. Uno fu Emanuele Catapane di Emanuele e Raffaella Liberata Grasso, nato il 17 ottobre 1893 a Leverano, milite del 136° reggimento – distretto militare Lecce. In un combattimento sul monte Sabotino, il fante riportò gravissime ferite. Trasportato su un autocarro – ambulanza sino a Milano, ricoverato all’Ospedale Santa Rosa, ivi morì. Furono celebrati funerali solenni insieme a tanti altri soldati, alla presenza delle varie autorità e sepolti nel grande cimitero monumentale di Milano.
L’altro fu Francesco De Pace, figlio di Cosimo e Maria Barbetta da Veglie. Nativo nella sua casa di Cesarea (all’anagrafe dei nati) – Nardò il 20 giugno 1898. Coniugato al momento della chiamata in marina con matricola 81510, con Giuseppa Maria Palladini da Leverano; visita militare – capitaneria di porto Brindisi, a motivi d’urgenza al fronte fu aggregato al 212° reggimento. Per le numerose ferite riportate nella battaglia sul Piave, morì il 10 giugno 1918 (atto n° 17/1918). Di tal ragazzo, o di ciò che resta di lui è nel cimitero di Castellazzo Novarese (Novara).
Un terzo, Giuseppe Durante di Alfonso e Rosa Erroi, nato il 12 gennaio 1894 in Leverano. Milite del 141° reggimento fanteria – distretto militare Lecce. Morì per ferite riportate nella battaglia sul Monte San Michele. Le sue ossa sono nel sacrario militare di Redipuglia (Gorizia).
Nota di merito durante la Grande Guerra per Nazario Sauro, cui è intitolata la storica piazza a Porto Cesareo.
Ultimo fu Fedele Indirli di Tobia e Filomena Parlangeli, nato a Novoli il 26 maggio 1882, coniugato con Lucia Rizzello. Richiamato come militare in esercito – 146° battaglione ottava compagnia. Deceduto il 18 settembre 1918 per ferite riportate in combattimento sul monte Pasubio, all’età di 36 anni.
Le sue reliquie sono nel cimitero di Dolmiti (Trento), tomba n°423 fila 19. Dopo circa 40 anni al patriota e ufficiale di marina, Nazario Sauro, eroe nel I evento bellico, medaglia d’oro al valor militare. Ad oggi in memoria, il piazzale sul porto di Levante, vicino la Torre.