Madonna della Catena nel Meridione
Un culto che inizia a Palermo per poi diffondersi in tutto il sud Italia.
La Redazione
Agli inizi del ‘500 le svariate incursioni barbariche recarono grosse difficoltà al nostro Meridione. Molte persone divennero sia schiavi che prigionieri e le loro condizioni di vita erano ostili, come si può facilmente intuire. Si sviluppa definitivamente in questo periodo storico, ma ha radici che partono dal 1392, la cosiddetta Madonna della Catena.
Rimaniamo al sud, spostandoci verso Palermo, nel tempo di Martino II il Giovane. Piazza Marina era il luogo destinato alla decapitazione di tre uomini, precisamente il 23 agosto. Le forche allestite però, rimasero ferme, in quanto dal cielo un tremendo temporale portò al rinvio dell’esecuzione. Sia i tre mal capitati che gli esecutori, trovarono riparo all’interno della Chiesa della Madonna del Porto.
I tre legati con le catene alla Vergine presente, vi restarono per tutta la notte, pregando, supplicando e chiedendo la liberazione. Una voce soave gli annunciò che la loro richiesta era accolta e le catene si frantumarono.
Locorotondo, l’unico posto in Puglia dove si onora la Madonna della Catena.
Il popolo fedele si schierò con i tre uomini gridando al miracolo. Da quel momento il culto della Madonna della Catena, prese piede in tutto il Meridione. In particolare il 16 ottobre, Locorotondo è l’unico posto in Puglia dove si onora tale devozione. Tutto nasce da un singolare ritrovamento datato 1597, con una Vergine e il suo bambino, che tra le mani avevano una catenella. Li trovarono in una grotta lungo il tragitto per Alberobello e lì vi adibirono l’altare.
Il quadro, riprodotto successivamente, è conservato in quella che oggi identifichiamo come Chiesa Rettoria. Il merito è da attribuire alla generosità della coppia Alessandro e Maria Curri, assieme ad Angela Sforza. Per molti anni il giorno della Madonna della Catena è risultato gettonatissimo.
I lavoratori riposavano, le si affidava la vendemmia e la processione con numerose scene, era seconda solo al Venerdì Santo. Nell’ultimo ventennio, in particolare dal 2016 in poi, la celebrazione ha confini più ridotti. Tra problemi economici e mancanza di devozione, nulla è lontanamente paragonabile al glorioso passato.