Il Naufragio di Lampedusa nel 2013
a cura di Francesco Paladini
Il Mar Mediterraneo è da sempre la culla della civiltà, ma nessuno mai avrebbe pensato che sarebbe diventato il cimitero dei migranti. Il fenomeno dell’immigrazione in Italia si nota già negli anni ’60 – ’70 ed è ancora un argomento vivo ai giorni nostri. Il 3 ottobre 2013 è l’anniversario del naufragio di Lampedusa, tra i più tragici nella storia dell’immigrazione.
Più di 400 migranti etiopi e dell’eritrea, uomini, donne e anche bambini, con la speranza di un futuro migliore; con la consapevolezza dei rischi che porta la traversata per raggiungere le coste del Mediterraneo, tra cui la possibilità di morire o quella di essere rapiti e trasferiti in prigioni clandestine.
Decisero in ogni caso di imbarcarsi per raggiungere la costa italiana. Il barcone, dopo due giorni di viaggio, nella notte del 2 ottobre, accusò un guasto al motore, fermandosi non molto lontano dalle coste di Lampedusa, all’incirca nelle vicinanze dell’Isola dei Conigli (in Sicilia).
Naufragio di Lampedusa: le fiamme frutto di una scelta sbagliata.
Il capitano, per segnalare la propria posizione, decise di bruciare una coperta per attirare l’attenzione di eventuali barche nei dintorni, ma la scelta fu disastrosa. Le fiamme si propagarono in maniera incontrollata e alcuni passeggeri in preda al panico decisero di buttarsi in mare dove annegarono; altri morirono per il successivo inabissamento della barca in seguito all’incendio.
Durante la mattina del 3, alcuni pescherecci individuarono parte dei superstiti e riuscirono a salvarli con la collaborazione successiva della guardia costiera. Il bilancio dei morti fu superiore ai 300, rendendo di fatto questo incidente come uno dei più drammatici. Dal 2016 si ricorda il 3 ottobre 2003, come la Giornata Nazionale in Memoria delle Vittime dell’Immigrazione.
È nata principalmente per sensibilizzare le Nazioni Europee su questa tematica così importante. L’immigrazione ad oggi ha stroncato migliaia di vite, ma ancora nessuna nazione ha mosso in maniera significativa aiuti umanitari verso queste persone che sognano soltanto la libertà o un futuro migliore.